Ecco quello che c’è da sapere su Valeria Valente: politica italiana, senatrice della Repubblica per il Partito Democratico (PD) dal 2018.
Valeria Valente, una volta abbracciata la carriera politica, si è focalizzata su importanti temi sociali quali: pari opportunità, diritti civili e contrasto alla violenza di genere. Conosciamola meglio, attraverso una panoramica sulla sua vita personale e professionale.
Valeria Valente: biografia e primi passi in politica
Nata a Napoli il 16 settembre 1976, sotto il segno della Vergine, Valeria Valente ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli, con una tesi sulla gestione dei servizi pubblici locali. Non solo come politica ma anche come avvocato amministrativista ha dedicato gran parte del suo impegno, per sensibilizzare su temi di rilevanza sociale.
Il suo interesse per l’attività politica è nato presto: a soli 18 anni ha svolto il ruolo di coordinatrice cittadina del movimento studentesco a Napoli. A 19 anni è poi entrata nell’esecutivo nazionale dell’Unione degli Studenti, trasferendosi a Roma. Cresciuta nella cultura del Partito Democratico della Sinistra (PDS), ha sviluppato un forte impegno politico sin da giovane.
Le tappe più importanti della sua carriera politica
Nel 1997, la Valente è stata eletta consigliera comunale a Napoli nelle liste del PDS, a sostegno del sindaco Antonio Bassolino, e riconfermata nel 2001. Dal 2006 al 2010 ha ricoperto il ruolo di assessore comunale con deleghe al Turismo, Spettacoli e Pari Opportunità nella giunta di Rosa Russo Iervolino, distinguendosi per l’istituzione di un servizio dedicato alle pari opportunità e un tavolo interistituzionale per il contrasto alla violenza sulle donne.
Eletta nel 2009 nell’esecutivo dell’Associazione regionale dei Comuni della Campania, la politica campana nel 2011 è diventata coordinatrice delle donne democratiche della sua Regione. L’anno seguente ha preso parte alle primarie del PD, ma solo nel 2013 è riuscita a farsi eleggere deputata alla Camera nella circoscrizione Campania 1. Durante la XVII legislatura, ha ricoperto la carica di segretaria nell’Ufficio di Presidenza della Camera, presiedendo il Comitato Pari Opportunità.
Da senatrice ha massimizzato il proprio impegno contro la violenza di genere. Eletta senatrice nel 2018 nei collegi plurinominali Campania, nella XVIII legislatura ha svolto il ruolo di presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, entrando anche a far parte delle commissioni come Affari Costituzionali e Giustizia. Nella XIX legislatura, ha proseguito il suo impegno su temi di genere, partecipando attivamente alla Commissione Bicamerale sul femminicidio. Nel 2016 si è candidato a sindaco di Napoli per il centrosinistra, arrivando terza dietro Gianni Lettieri e Luigi de Magistris.
Polemica sugli sportelli per uomini maltrattati
Nel luglio 2025, Valeria Valente si è ritrovata al centro di una controversia per le sue critiche all’apertura di uno sportello per uomini vittime di maltrattamenti nel VI Municipio di Roma, guidato dal centrodestra (Fratelli d’Italia). In un post su Facebook, la senatrice ha definito l’iniziativa “un attacco all’impegno per sconfiggere la cultura patriarcale” ed una “mistificazione della realtà”, sostenendo che equiparare la violenza subita dagli uomini a quella maschile contro le donne rischi di negare la specificità della violenza di genere patriarcale.
La politica ha anche evidenziato come la violenza maschile sulle donne sia radicata in una cultura del possesso e del controllo, citando i 51 femminicidi registrati in Italia nei primi sei mesi del 2025.Le sue dichiarazioni hanno scatenato dure reazioni, tra cui un esposto dell’avvocato Angelo Pisani, promotore del progetto “1523 contro la violenza sugli uomini”, che l’ha accusata di istigazione all’odio, discriminazione e diffamazione.
Per le sue dichiarazioni, la Valente ha ricevuto insulti sui social, ottenendo il sostenuta da parte di 64 organizzazioni femministe, sindacati e collettivi, come D.i.Re e Telefono Rosa, che hanno firmato un appello intitolato “Siamo tutte Valeria Valente”.
Le associazioni hanno denunciato gli attacchi come espressione della cultura patriarcale ed un tentativo di minare le conquiste nella lotta alla violenza di genere. La senatrice ha ribadito il rischio di un “regresso culturale” se si nega la specificità della violenza maschile, pur non negando l’esistenza di altre forme di violenza.
La vita privata di Valeria Valente
Non sono disponibili molti dettagli sulla sua vita privata, le sole informazioni disponibili, le ha fornite lei stessa. Ed infatti, si sa che è madre: ha un figlio, di nome Luca, nato nel 2009, come rivelato dalla politica nelle sue interviste e nei suoi profili social. La Valente si è definita in varie circostanze “mamma di Luca”.
Dove vive?
Profondamente legata a Napoli, dove è nata e ha mosso i primi passi nella politica, si è trasferita a vivere a Roma per impegni parlamentari, pur mantenendo un forte legame con la sua città natale.
Curiosità su Valeria Valente
– La sua esposizione sui social, attraverso il suo sito ufficiale, Instagram e Facebook, è volta ad approfondire il suo impegno politico, oltre che a documentare le sue campagne, le iniziative legislative e gli interventi in Parlamento.
– La Valente si è distinta per il suo lavoro sulla prevenzione ed il contrasto alla violenza maschile sulle donne, promuovendo politiche che affrontano la radice culturale del fenomeno. Inoltre, la politica ha sostenuto la necessità di mantenere il focus sulla specificità della violenza di genere, come emerso nella polemica del 2025 sugli sportelli per uomini maltrattati.
– Mentre ha svolto l’incarico di coordinatrice delle donne democratiche della Campania (2011), ha avuto modo di rafforzare la rappresentanza femminile all’interno del Partito Democratico. In più, ha contribuito ad organizzare e promuovere iniziative per l’empowerment femminile nel partito.
– Nel corso dei suoi interventi in Parlamento, ha sottolineando, varie volte, il ruolo fondamentale della maternità nella sua vita. La sua esperienza di madre, ha di fatto influenzato il suo impegno politico, come documentato dall’interesse sui diritti dei minori, sulla famiglia e sui temi inerenti le pari opportunità.