Tutto su Stefano Sollima: biografia e carriera del regista di “Gomorra – La serie” e “Il mostro”

Tutto su Stefano Sollima: biografia e carriera del regista di “Gomorra – La serie” e “Il mostro”

La filmografia di Stefano Sollima è caratterizzata da una forte impronta autoriale, e da un legame marcato con tematiche criminali.

Stefano Sollima si è imposto tra i registi italiani più influenti del panorama contemporaneo, portando il genere crime nel nostro Paese e rendendolo accessibile ad una vasta platea, attraverso uno stile realistico e potente. La sua carriera, partita dalla televisione è poi arrivata a Hollywood, ripercorriamola senza trascurare il suo percorso personale.

Biografia e formazione sul campo di Stefano Sollima

Nato a Roma il 4 maggio 1966, sotto il segno del Toro, Stefano Sollima è figlio del celebre regista Sergio Sollima, grande nome del genere “spaghetti western”, nonché del popolare sceneggiato “Sandokan”. Stefano è quindi cresciuto a contatto con il mondo del cinema, apprendendo il mestiere direttamente sui set del padre, senza frequentare accademie o corsi di regia.

La sua formazione sul campo, gli ha permesso di seguire un’ottima scuola: imparare il mestiere osservando il padre e lavorando come cameraman.

La famiglia Sollima si avvale di un’altra professionista che si è fatta strada nel mondo delle produzioni filmografiche, ossia Samanta Sollima, sorella di Stefano e figlia del regista Sergio Sollima. È conosciuta principalmente per il suo lavoro come aiuto regista ed ispettrice di produzione nel cinema e nella televisione italiana. Tra i suoi crediti più noti ci sono: Romanzo criminale – La serie (2005), dove ha lavorato come assistente alla regia, La regina degli scacchi (2001) ed Ovunque sei (2004). Oltre al cinema, Samanta, si è dedicata anche all’arte ed alla fotografia.

La sua carriera: i primi passi da cameraman per poi affermarsi come regista

Sollima ha iniziato ad accumulare le prime esperienze come cameraman. Infatti, ha lavorato per network internazionali come NBC, CBS e CNN, girando reportage in zone di guerra come Libia, Algeria, Israele ed ex Jugoslavia. Parallelamente, si è comunque dedicato alla regia di cortometraggi, tra cui: Grazie (1991), vincitore del terzo premio al Festival Cinema Giovani di Torino; Sotto le unghie (1993), presentato alla “Semaine de la Critique” di Cannes; Zippo (2003), che ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Il suo ingresso nel mondo della televisione è avvenuto nel 1998 con alcuni episodi di “Un posto al sole” e “La squadra”. Nel 2005 dirige ha diretto la miniserie “Ho sposato un calciatore”. Ma la vera svolta professionale è arrivata per il regista romano nel 2008 con “Romanzo criminale – La serie”, basata sul romanzo di Giancarlo De Cataldo, diventata un cult e grazie alla quale ha ottenuto il premio come Miglior Regista Televisivo ai Premi Flaiano 2009.

Nel 2012 ha poi esordito al cinema con “ACAB – All Cops Are Bastards”, tratto dal libro di Carlo Bonini, ottenendo nomination ai David di Donatello ed ai Nastri d’Argento come Miglior Regista Esordiente.

In seguito, ha lavorato a Gomorra – La serie (2014-2016), curandone in parte la regia, ottenendo grandi attestati dalla critica. La serie è stata infatti venduta in oltre 140 Paesi, registrando un sucesso su scala internazionale. Nel 2015 è arrivato un altro grande lavoro per il regista: “Suburra”, noir sulla criminalità romana. Un lavoro dedicato al padre Sergio, scomparso nello stesso anno, che riflette l’eredità del cinema di genere del padre.

Nel 2018, Sollima è approdato a Hollywood con “Soldado (Sicario: Day of the Soldado)”, sequel del film di Denis Villeneuve, mentre nel 2021 ha diretto “Senza rimorso”, tratto dal romanzo di Tom Clancy, con Michael B. Jordan. Il regista, nel 2020 ha lavorato alla serie “ZeroZeroZero”, tratta dal libro di Roberto Saviano.

Il terzo capitolo della sua “trilogia della Roma criminale”, dal titolo “Adagio”, è arrivato nel 20023. Qui ha diretto grandi interpreti quali: Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea. Questo lavoro ha ottenuto un grande riscontro alla Mostra del Cinema di Venezia.

Stefano Sollima nel 2025 ha curato la regia de “Il mostro“, serie targata Netflix, sul caso del Mostro di Firenze, in uscita il 22 ottobre 2025. Tra i suoi progetti in agenda la direzione del lavoro dal titolo Sugar Bandits con Will Smith.

La vita privata di Stefano Sollima

Dalle fonti disponibili, non emergono dettagli affidabili riguardo alla sua vita privata. Le principali informazioni sul regista e sceneggiatore si concentrano esclusivamente sulla sua carriera e filmografia.

Dove vive?

Non ci sono informazioni esplicite sulla sua residenza. È nato a Roma e ha mantenuto una forte connessione con la città, come evidente dai suoi lavori legati alla “trilogia della Roma criminale” (ACAB, Suburra, Adagio). Tuttavia, data la carriera internazionale di Sollima, con progetti girati negli Stati Uniti ed altrove, potrebbe dividere il suo tempo tra l’Italia ed altre località.

Curiosità su Stefano Sollima

– Tra le sue principali influenze cinematografiche, Sollima ha citato Martin Scorsese, per l’attenzione ai personaggi e Michael Mann per l’estetica metropolitana e l’azione realistica.

– Il suo stile registico si è sempre connotato per un realismo crudo, senza spettacolarizzazione del crimine, con personaggi complessi che si muovono in zone morali grigie.

– Attraverso il suo profilo Instagram, documenta il suo lavoro come “film director” offrendo anche qualche squarcio delle riprese da lui fatte sul set.

– Prima di approdare al cinema, ha diretto spot pubblicitari, affinando ritmo e montaggio.

– Il regista ha più volte collaborato con Pierfrancesco Favino (Suburra, Adagio) e sceneggiatori come Stefano Bises.

– Attratto nel corso della sua carriera dal western e dal cinema di genere, risentendo dell’influenza paterna, il regista ha sempre dato la sua impronta personale. Nel caso del cinema di genere, lo ha voluto reinterpretare con un approccio moderno e realistico.

– Si è fatto conoscere anche firmando delle produzioni non italiane, prendendo parte a grandi progetti internazionali (Soldado, Senza rimorso).

– Sollima nella ricostruzione del caso del Mostro di Firenze, ha sottolineato di aver seguito un approccio rigoroso e rispettoso. Così ha evitato di avvalorare una tesi specifica sull’identità del killer. In un’intervista a Venezia 82, dove la serie ha avuto modo di essere presentata fuori concorso, ha dichiarato: “L’orrore, per essere davvero raccontato, va attraversato, non aggirato e la storia, per arrivare con chiarezza, senza sposare una tesi, deve cominciare dall’inizio. Riportare con onestà, con rispetto e con rigore deve ancora avere un senso. Non per risolvere, non per capire, ma solo per ricordare”.