Il nome di Noa Pothoven risuonerà per sempre tra le cronache mondiali. Il suo dolore fa da eco a un universo di abusi e paure che l’ha inghiottita per sempre.

È finita così, la vita di Noa Pothoven, 17 anni e una dura lotta contro la depressione sulle spalle. La sua croce se l’è portata via nel fiore della giovinezza, preda dei demoni dell’anima dopo le violenze subite nell’infanzia. La sua morte ha portato dietro di sé l’ipotesi che le fosse stato accordato il suicidio assistito, ma è arrivata la smentita: nessuna eutanasia, si è lasciata morire di fame e sete.

Chi era Noa Pothoven?

Dall’Olanda, Paese dove era nata e cresciuta, la storia agghiacciante di Noa Pothoven ha invaso le cronache di tutto il mondo. Vittima di abusi (ne avrebbe subiti tre, tra gli 11 e i 14 anni), nel 2019 ha deciso di morire perché non riusciva più a uscire da quell’inferno di ricordi terribili.

Si è spenta nella sua casa di Arnhem, all’età di 17 anni, dopo essersi sentita una ‘sopravvissuta’ senza più speranze, davanti alla cattiveria umana.

ragazza con la mano alzata contro violenza
ragazza con la mano alzata contro violenza

Nessuna eutanasia per Noa Pothoven

Non ci sarebbe stata alcuna eutanasia per Noa (l’Olanda avrebbe rifiutato la sua richiesta nel 2018). La 17enne avrebbe invece deciso di morire smettendo di mangiare e di bere.

Su Instagram avrebbe scritto alcuni post dal tenore drammatico, su cui spicca la sua volontà di dire addio a un’esistenza senza più alcun sapore: “È finita, non ero viva da troppo tempo, sopravvivevo e ora non faccio più neanche quello. Respiro ancora, ma non sono più viva“.

Le violenze subite da bambina

Noa Pothoven ha subito violenze sin da bambina. Il primo stupro risalirebbe a quando aveva appena 11 anni, l’ultimo a 14 e a seguire una spirale di devastazione interiore senza più via d’uscita.

Dopo le aggressioni, è precipitata nel limbo di una grave depressione e di un severo disturbo da stress post traumatico. Un mix di sofferenze che si sarebbe rivelato letale per la sua giovane anima.

Avrebbe tentato di uccidersi una volta, poi è arrivata la pubblicazione del libro Vincere o Imparare (Winnen of Leren). Ha vissuto anche il calvario dell’anoressia.

Noa Pothoven: cosa ci resta di lei

Cosa resta di Noa Pothoven in questo mondo? Un piccolo ritratto che lei stessa ha dipinto di sé, con un post su Instagram in cui ha descritto la sua identità in 10 punti.

Noa è stata vegetariana per 7 anni, aveva la passione per gli animali, adorava il colore nero e si rifugiava tra le luci abbaglianti del web quando ne sentiva il bisogno. Per 3 anni ha lavorato al suo libro, il cui titolo richiama la sua esperienza alla ricerca della salvezza.

Noa amava i Genesis e le fattorie, la calda carezza del sole tra i capelli che ballano sulle note del vento. Se volete sentirla parlare basta ascoltare la sua canzone preferita, Comptine d’un autre été, che si divertiva a suonare al pianoforte quando ancora c’era musica nell’aria.

Noa è morta per la fame e la sete, e per quell’insaziabile voglia di spensieratezza che nessuno le ha potuto restituire.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 16 Novembre 2022 11:18


Tutto su Mauro Casciari: sai perchè ha lasciato Le Iene?

Chi è Martina Cappelletti, finta nipote di Mark Caltagirone