Grazie alla testimonianza di Elena Giovanella, si è spostata l’attenzione sulla guerra in Sudan e sulle sofferenze della popolazione.
Elena Giovanella ha fatto parlare di sé per il suo operato. Come responsabile del reparto di Terapia Intensiva del centro Salam di Cardiochirurgia di Emergency di Khartum, con altri operatori, ha scelto di non abbandonare il Sudan dopo che nell’aprile 2023 è scoppiato un conflitto armato. L’anestesista con il suo impegno ha continuato a fornire aiuto alla popolazione locale. Conosciamola.
Chi è Elena Giovanella: biografia e carriera
Nata e cresciuta a Torino – non sono disponibili dettagli precisi sulla data di nascita, ma dovrebbe essere nata attorno al 1979-1980 – Elena Giovanella ha completato gli studi in medicina. In seguito, si è specializzata in anestesia e rianimazione. La sua passione per le cause umanitarie l’ha spinta presto verso l’azione sul campo, allineandosi con i principi di Emergency, fondata nel 1994 da Gino Strada per assistere le vittime di guerra e mine antipersona.
Così è diventata nel tempo una figura di spicco tra i medici dell’ONG in contesti di guerra e povertà, andando in missione in zone di conflitto per fornire cure gratuite e supporto medico. In particolare, ha gestito anestesie in contesti di risorse limitate, contribuendo a salvare vite in un ambiente segnato da povertà e malattie infettive.
Dal 2011, la Giovanella ha iniziato ad operare in Sudan. Così si è ritrovata ad affrontare diverse crisi politiche, come il colpo di stato del 2019 e la guerra civile. Un conflitto scoppiato nel 2023, tra le Forze Armate Sudanesi e le Forze di Supporto Rapido.
Durante il conflitto, la dottoressa ha scelto di rimanere in Sudan nonostante i bombardamenti e l’escalation di violenza, per non abbandonare i pazienti e lo staff locale. Nel 2023, con lo scoppio della guerra civile, ha scelto di rimanere a Khartoum, con altri 14 operatori internazionali, nonostante i bombardamenti su zone civili. Il Centro Salam, situato a 30 km dal centro degli scontri lungo il Nilo, è rimasto operativo grazie ad uno staff di sette italiani e 30 sudanesi, fornendo cure senza interruzioni di acqua o elettricità.
Oltre alle operazioni sul campo, la Giovanella ha pubblicato report medici su trattamenti pediatrici per cardiopatie reumatiche e protocolli anestetici in contesti africani. Di fatto, ha contribuito a studi medici che hanno trovato pubblicazione. Ad esempio il suo contributo si è rintracciato nell’analisi retrospettiva su protocolli di anestesia per pazienti con anemia falciforme sottoposti a chirurgia valvolare mitralica. Inoltre, ha firmato un report sul trattamento di bambini con cardiopatie reumatiche nel Centro Salam.
La vita privata di Elena Giovanella
Elena Giovanella, nota anestesista di Emergency, ha scelto la privacy sulla sua vita personale. Una scelta comune per molti operatori umanitari, che preferiscono tenere alta l’attenzione sul proprio lavoro in zone di conflitto. Dalle fonti pubbliche disponibili – interviste, articoli e report ufficiali – non emergono dettagli su relazioni sentimentali, matrimonio, figli o famiglia.
Curiosità su Elena Giovanella
– La sua storia è un esempio di dedizione umanitaria, dove la medicina incontra il coraggio civile, rappresentando un esempio emblematico del personale medico che rischia la vita per assistere i civili. La sua dedizione per le missioni in Africa, l’hanno tenuta lontana dall’Italia per lunghi periodi.
– In interviste rilasciate nel 2023, ha descritto la situazione di guerra in Sudan come “la più critica mai vissuta”, con attacchi aerei su zone civili che hanno terrorizzato la popolazione. Inoltre, ha enfatizzato l’importanza di mantenere aperta la struttura per supportare i malati, inclusi bambini in condizioni gravi provenienti da altri paesi africani. “Non avevamo mai visto bombardare le case” – ha raccontato ai media, descrivendo una popolazione terrorizzata ed esasperata dall’incertezza.
– Nel 2025, la dottoressa ha continuato a testimoniare l’attivismo di Emergency. Come testimoniato dlla diretta organizzata il 4 marzo da “Il Fatto Quotidiano“, dove ha parlato della guerra dimenticata in Sudan collegandosi da Port Sudan.
– La sua scelta di restare in Sudan durante le evacuazioni della popolazione, ha ispirato molti, incarnando a pieno il motto di Emergency: “Curare, non curarsi”.
– Tra gli ospiti d’eccezione della puntata del 4 dicembre 2025 di “Splendida cornice”, il programma di Rai Cultura condotto da Geppi Cucciari, è stata chiamata l’anestesista di Emergency, in collegamento dal Sudan.
