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Tutto su Diego Gastaldi: ex atleta paralimpico e documentarista di “Kilimangiaro”

Diego Gastaldi, fotografato mentre gareggia ai Campionati Italiani Paralimpici di Atletica Leggera per Società 2018 allo Stadio Armando Picchi di Jesolo, Italia. (Foto di Massimo Bertolini/NurPhoto tramite Getty Images)

Paralizzato dopo un incidente, Diego Gastaldi ha trovato nello sport, prima, e dopo nei viaggi nuove sfide con cui mettersi alla prova.

Diego Gastaldi dopo un incidente stradale nel 2011, che gli ha causato una lesione midollare, ha trovato nello sport un modo per ripartire, vincendo due bronzi agli Europei di Berlino 2018. L’ex atleta paralimpico si è poi dedicato a viaggi avventurosi, sport estremi, documentarismo e sensibilizzazione, rifiutando l’etichetta di “supereroe”.

Biografia di Diego Gastaldi: l’incidente che ha cambiato la sua vita

Nato l’11 luglio 1984, sotto il segno del Cancro, a Nuoro, in Sardegna, Diego Gastaldi è cresciuto a Velletri, vicino a Roma. Fin da bambino ha mostrato una grande passione per lo sport, praticando: pallavolo, arti marziali. In seguito, si è avvicinato all’atletica leggera, arrivando a praticarla a livello agonistico. La sua curiosità e intraprendenza lo hanno portato a studiare Ingegneria Aeronautica, anche se non ha completato il corso di laurea, a causa del grave incidente che ha segnato la sua vita.

Il 23 agosto 2011, a 27 anni, Diego Gastaldi è stato vittima di un grave incidente stradale, che gli ha causato una lesione midollare toracica, lasciandolo paralizzato e costretto ad usare una carrozzina. Diego ha affrontato grandi difficoltà nei primi anni dopo l’incidente, anni segnati da rabbia, sconforto e senso di perdita. Ha infatti raccontato di aver attraversato tutte le fasi del lutto, ma un viaggio in Thailandia gli ha aperto gli occhi sulla sua condizione di “privilegiato” rispetto a realtà più difficili, aiutandolo a ritrovare motivazione.

Carriera agonistica, interessi ed ospitate televisive

Dopo l’incidente, Diego non ha abbandonato lo sport, infatti, ha sperimentato diverse discipline come il tiro con la carabina, il canottaggio e la scherma. Dopo questo iter ha deciso di dedicarsi di nuovo all’atletica leggera, specializzandosi nelle gare in carrozzina (100, 200, 400 e 800 metri) nella categoria T53 (paraplegia grave). Un impegno che lo ha portato a segnare quattro record italiani in queste discipline.

Inoltre da atleta paralimpico ha conquistato due medaglie di bronzo agli Europei di Berlino 2018 (800 metri e staffetta universale), un traguardo raggiunto in un giorno indimenticabile: il 23 agosto, anniversario del suo incidente.

Diego ha partecipato a progetti come OSO di Fondazione Vodafone ed Obiettivo 3, legato ad Alex Zanardi, per promuovere lo sport paralimpico. Durante la sua carriera agonistica ha puntato alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, lavorando su obiettivi intermedi per gestire lo stress agonistico.

In seguito, si è ritirato dall’agonismo puro, dedicandosi allo “sport esplorativo”, praticando: immersioni, vela ed arrampicate, ma soprattutto viaggi avventurosi. Per muoversi in autonomia, ha costruito un camper su misura per esplorare il mondo, un progetto che ha attirato l’attenzione mediatica, portandolo a partecipare a programmi come “Tú sí que vales” (2022, arrivando in finale), “Kilimangiaro” e “Da noi… a ruota libera” (2023).

È apparso anche nel documentario di Stefano Fozzi, “Tre giorni per cambiare” (2023), raccontando un viaggio in Sardegna con Daniele Facchino. Diego ha poi sviluppato altri interessi, mettendosi alla prova come documentarista e speaker. Tra i suoi documentari, quello sull’itinerario in Marocco, è stato scelto tra i documentari dal mondo nella cornice di “Kilimangiaro On the Road”, in onda in prima serata su Rai 3, a partire dal 24 giugno 2024. Inoltre ha stretto varie collaborazioni con associazioni per la protezione dei mari.

La vita privata di Diego Gastaldi

Lo sport ed il supporto della sua compagna, Ludovica Sciosci, conosciuta al campo sportivo di Velletri, hanno rappresentato per Diego dei tasselli fondamentali per la sua ripresa emotiva e fisica.

Diego ha svelato di aver conosciuto la sua compagna mentre si allenava al campo sportivo della sua città. Tra di loro si è creato sin da subito un bel feeling, trasformatosi poi in un profondo legame consolidatosi in una lunga e felice relazione. Lo sport ha rappresentato per la coppia un campo di interesse comune, che li ha poi uniti portandoli a condividere: canottaggio, arrampicata, viaggi e Spartan Race.

Chi è Ludovica Sciosci?

Nata il 13 agosto 1997, sotto il segno del Leone, originaria di Velletri, provincia di Roma, Ludovica Sciosci si è distinta come mezzofondista, tesserata per l’A.S.D. ACSI Italia Atletica. L’atleta ha disputato gare di mezzofondo, percorrendo le distanze 800, 1500 e 3000 metri, con tempi di rilievo a livello nazionale. Ma Ludovica ha anche partecipato a competizioni come la Spartan Race, vincendo il primo posto nella categoria femminile 25-29 anni a Gubbio il 20 aprile 2024, rappresentando il Corax Team.

Inoltre è nota per essere la compagna di Diego Gastaldi, insieme hanno partecipato a “Tú sí que vales nel 2022, arrivando in finale e conquistando il pubblico con la loro storia di determinazione e complicità. Ludovica si è anche cimentata con le gare HYROX, format che combina corsa ed esercizi funzionali.

Dove vive?

Quando non è in viaggio, Diego vive a Velletri, in provincia di Roma, dove è cresciuto.

Curiosità su Diego Gastaldi

– È attivo sui social, dove condivide il suo stile di vita ed i suoi progetti, con un nutrito seguito di follower su Instagram, ispirando molti con la sua determinazione. Sul suo canale YouTube sono presenti video di diverso contenuto, anche se a prevalere sono quelli sportivi e musicali.

– Oltre allo sport, Diego è appassionato di musica: suona la chitarra elettrica, spaziando dal rock al blues.

– Tra i suoi interessi anche i motori, infatti ha applicato le sue conoscenze di meccanica per migliorare la sua carrozzina da corsa e costruire un camper su misura per viaggiare. In questo modo, ha trasformato le sfide in opportunità: i suoi viaggi in camper sono diventati simbolo di libertà ed adattamento.

– Diego è diventato promotore dell’idea che le persone con disabilità non debbano essere viste come eroi per le loro azioni quotidiane o sportive. Per lui, lo sport è stato un mezzo per ritrovare indipendenza e gioia. Per diffondere il suo messaggio di resilienza e normalità, ha sempre evidenziato come la sua storia è quella di una persona comune, che si allena per raggiungere i propri obiettivi.

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ultimo aggiornamento: 24 Giugno 2025 13:16

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