Il 16 ottobre 2017 la sua auto, imbottita di tritolo, è diventata la sua tomba. Daphne Caruana Galizia è morta per un attentato a Malta, quando il suo ruolo di giornalista, penna affilata come una lama a sezionare la realtà, stava correndo troppo perché il mondo dei corrotti restasse fermo a guardare. Uccisa senza pietà, dopo aver scoperchiato un vaso che, anni dopo la sua fine, ha continuato a far emergere storie incredibili sulla scia delle sue scottanti inchieste.

Chi era Daphne Caruana Galizia

Daphne Caruana Galizia era il suo nome da sposata, all’anagrafe Daphne Anne Vella, nata sotto il segno della Vergine a Sliema, il 26 agosto 1964 e morta il 16 ottobre 2017 nell’esplosione dell’auto su cui viaggiava, nel territorio maltese di Bidnija.

Un carico di tritolo ha sventrato quella Peugeot 108, trasformandola in una carcassa di lamiere e sangue. Erano passati soltanto 15 giorni dalla sua denuncia su presunte minacce di morte subite.

Il suo lavoro di inchiesta sulla corruzione tra i vertici delle autorità di Malta, polizia compresa, ha dato notevole contributo all’emersione dei cosiddetti “Panama Papers“.

Galizia stava lavorando attivamente ai “MaltaFiles“, filone dell’inchiesta internazionale che indicava nel suo Stato “la base pirata” del Mediterraneo per l’evasione fiscale, con estensione capillare in tutta Europa.

Troppo scomoda per restare viva. È questa la sentenza di morte che si è materializzata nel folle pomeriggio di un ottobre 2017 impossibile da dimenticare.

Daphne Caruana Galizia
Fonte foto: https://www.instagram.com/guardian/?hl=it

Chi è il marito di Daphne Caruana Galizia?

Il marito di Daphne Caruana Galizia è Peter Caruana Galizia, sposato con la giornalista dal 1985 fino alla sua morte. La coppia ha avuto 3 figli e dopo l’attentato lui è stato messo sotto scorta. Vive una vita protetta 24 ore su 24, lontano dai suoi ragazzi per motivi di sicurezza.

Secondo The Guardian, infatti, il vedovo di Daphne Caruana sarebbe stato sottoposto a regime di protezione e per i figli sarebbe stato ritenuto pericoloso restare dove sono nati e cresciuti, a Bidnija.

I figli di Daphne Caruana Galizia

I figli di Daphne Caruana Galizia hanno preso in mano l’imponente eredità morale e professionale della madre. Così hanno scelto di non tacere e portare avanti la sua battaglia per la verità.

Sono Matthew, Andrew e Paul Caruana Galizia, che in Italia, a Che tempo che fa, hanno presentato il libro della giornalista intitolato Dì la verità anche se la tua voce trema, nel 2019.

Matthew Caruana Galizia è diventato uno dei volti più noti del giornalismo mondiale, membro dell’International Consortium of Investigative Journalism (Icij, Consorzio internazionale del giornalismo investigativo).

Il figlio della giornalista è anche vincitore di un Pulitzer (nel 2017) per il suo prezioso lavoro sui “Panama Papers” che hanno travolto il premier maltese Joseph Muscat.

Dove viveva Daphne Caruana Galizia

La giornalista viveva a Bidnija, la stessa città in cui ha trovato la morte per un’autobomba. La sua vita è finita a pochi passi da casa, e uno dei figli ha addirittura sentito l’esplosione che ha spazzato via la sua esistenza.

Secondo quanto ricostruito in corso di indagini, l’ordigno posizionato nel veicolo della giornalista maltese sarebbe stato innescato a distanza con un solo sms, inviato da una imbarcazione vicina alla costa. Una scheda collegata alla bomba l’avrebbe azionata con il comando: “#Rel1=On“.

Daphne Caruana Galizia: la morte e le inchieste

Il tritolo ha ucciso Daphne Galizia alle 3 del pomeriggio, il 16 ottobre 2017. L’attentato si è consumato vicino alla sua casa, nel cuore del villaggio a nord dell’isola di Malta.

La sua attività di reporter è stata la miccia per far saltare coperture e segreti istituzionali poi confluiti in veri e propri scandali nazionali e internazionali. Per questo – secondo i suoi assassini – doveva morire in fretta.

Fu collaboratrice del Malta Independent e del Times of Malta, penna effervescente e affilata che aveva affidato al suo blogRunning Commentary” alcune delle più scottanti inchieste della storia.

Si parla di 400mila lettori a fronte di un totale di circa 460mila abitanti nel Paese, nel 2017. La voce di Daphne era ormai troppo potente, sempre più forte e sempre più ascoltata.

Le sue rivelazioni spinsero il governo a nuove elezioni, dopo che anche la moglie di Muscat – accusata di gestire una società offshore panamense – era finita nel vortice dello scandalo sui paradisi fiscali.

Nel luglio 2019 sono state formalizzate le accuse a carico di 3 presunti esecutori materiali dell’attentato, e la Procura generale ha chiesto altrettanti ergastoli. In carcere i fratelli Alfred e George De Giorgio e Vince Muscat, soggetti già noti alle autorità locali. Ignoti i mandanti.

Daphne Caruana fu la prima a lanciare pesantissime ombre sull’operato di Konrad Mizzi e Keith Schembri, rispettivamente capo dello staff di Muscat e ministro dell’Energia e della Salute, sospettati di un profondo coinvolgimento nei “Panama Papers”.

4 curiosità su Daphne Caruana Galizia

• La giornalista ha studiato presso il convento San Dorothy, a Mdina, poi al Collegio S. Aloysius di Birkirkara. Si è iscritta poi in Archeologia all’Università di Malta, dove si è laureata nel 1997.

• Ha esordito come giornalista nel 1987, arrivando a occupare posti sempre più rilevanti nel tessuto dell’informazione su scala nazionale.

• La testata Politico.eu aveva inserito il suo nome tra le “28 personalità che stanno agitando l’Europa“.

• È stata uccisa all’età di 53 anni, e i funerali si sono svolti il 3 novembre 2017, a Mosta.

Fonte foto: https://www.instagram.com/guardian/?hl=it

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ultimo aggiornamento: 15 Ottobre 2019 12:24


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