Bonus fotovoltaico 2023: cos’è e come funzionano gli incentivi statali per installare pannelli solari e batterie di accumulo.

Vuoi risparmiare sulle bollette in un periodo in cui è forte il rischio che possano diventare salatissime? Avrai sicuramente pensato a installare nella tua abitazione un impianto fotovoltaico, un investimento che permette di aumentare la propria autonomia energetica e di risparmiare, e non di poco, sulle bollette, senza considerare che contribuiscono a ridurre l’impronta di carbonio della propria casa, rendendola più green. Per ammortizzare il costo dei pannelli solari e degli inverter esistono diversi incentivi statali, confermati anche nel 2023. Ma come funzionano e in che modo è possibile richiederli? Scopriamo tutto ciò che bisogna sapere sul bonus fotovoltaico 2023.

Bonus fotovoltaico 2023: quali sono gli incentivi previsti

Per l’anno solare incorso sono disponibili tre incentivi differenti per chi desidera installare un impianto fotovoltaico: il bonus ristrutturazioni al 50%, il superbonus 90% e l’IVA agevolata al 10%. Non sono invece più disponibili in nessuna regione gli incentivi a fondo perduto (se non per le imprese agricole).

Casa in Legno Impianto Fotovoltaico
Casa in Legno Impianto Fotovoltaico

Esiste però un Bonus Batterie di Accumulo, da richiedere sul sito dell’Agenzia delle Entrate tra il 1° marzo 2023 e il 31 marzo 2023. Si tratta di un credito d’imposta da riconoscere ai cittadini che abbiano effettuato l’installazione di un impianto, con spesa regolarmente documentata, nel corso dell’anno solare 2022.

Come funzionano gli incentivi per il fotovoltaico

La principale misura per gli impianti fotovoltaici è il Bonus ristrutturazioni con aliquota al 50%, prorogato fino a dicembre 2024 (tornerà alla precedente aliquota al 36% da gennaio 2025). Si tratta di un incentivo erogato sotto forma di credito d’imposta Irpef frazionabile in dieci quote annuali di pari importo. Un incentivo che può essere utilizzato anche da chi non può installare un impianto tradizionale e ha bisogno di optare per un pannello solare plug and play da balcone.

La seconda misura da poter utilizzare è il Superbonus. In questo caso l’impianto fotovoltaico deve essere un intervento secondario, subordinato all’esecuzione di alcuni lavori principali obbligatori, come la creazione di “cappotto”, la sostituzione degli infissi, la sostituzione dell’impianto di generazione del calore e così via. Lavori che devono necessariamente garantire un salto di almeno due classi energetiche al proprio immobile. Inoltre, in caso appartamento all’interno di un condominio, se si vuole beneficiare del bonus è necessario che tutti gli inquilini del palazzo effettuino i lavori.

Per quanto riguarda i costi, il Superbonus è sceso dal 110% al 90%, quindi non è più possibile effettuare dei miglioramenti nella propria abitazione gratuitamente. A differenza del bonus ristrutturazioni, poi, il credito d’imposta Irpef deve essere portato in detrazioni in cinque quote annuali.

Infine, la terza misura che si può prendere in considerazione è quello dell’aliquota IVA, ridotta dal 22% al 10%. Si tratta di una riduzione che può essere applicata sia ai costi del materiale che alle spese di installazione dell’impianto, ma solo a patto che venga installato da una persona fisica su un immobile ad uso abitativo.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2023 11:21


Millennial, boomer e non solo: una breve presentazione delle generazioni

Bonus disabili: quali sono le agevolazioni che si possono richiedere