Andrea Formagnana

«Dal venderli a scriverli, i giornali». Questo calembour racchiude il suo percorso in progress. Il primo contatto con il mondo del lavoro è infatti nella piccola edicola e merceria di famiglia, in un paese della più tipica provincia italiana. Dietro il banco la nonna, lui dietro un sgabello con il desiderio di farle concorrenza. Poi, gli studi, l’università – giurisprudenza a Pavia, e l’approdo al bisettimanale “Il Biellese”. Nella redazione di questo giornale ha la prima vera esperienza giornalistica. Grazie a colleghi con grande esperienza ha la possibilità di iniziare ad occuparsi di cronaca amministrativa, di economia, politica e cultura. In questo ambiente matura l’occasione di seguire, per una sessione, i lavori del Comitato delle Regioni all’Europarlamento di Bruxelles. Intanto irrompe la campagna elettorale. Virgolettato sarebbe il titolo del primo romanzo, pubblicato nel 1953, del giornalista e scrittore Enzo Bettiza. Nel suo caso è l’esperienza da addetto stampa per un candidato sindaco, poi eletto, di una città di 50 mila abitanti. Il 2011 è il cinquantenario della morte di Alfredo Frassati, il fondatore de La Stampa e grande innovatore, per l’epoca, del modo di fare informazione. Con il Comune di Pollone (Biella), paese che gli diede i natali, ha promosso la costituzione del Premio Giornalistico “Alfredo Frassati – Pollone”. Opportunità questa per lavorare a stretto contatto con Jas Gawronski, nipote del senatore e giornalista noto come l’intervistatore di Giovanni Paolo II. Attualmente collabora con la redazione di Biella del quotidiano “La Stampa” occupandosi di cronaca nera. Se si dovesse definire con un solo aggettivo, questo sarebbe “eclettico”. Tanto vari infatti sono gli interessi e le passioni che lo animano. Convinto che la conoscenza del mondo non possa prescindere da una primaria conoscenza di sé, considera come percorso formativo l’esperienza analitica intrapresa sotto la guida di un esperto junghiano e attraverso una serie di letture di settore.