Welfare in crisi e spese alle stelle: perché avere un figlio in Italia è diventato un lusso

Welfare in crisi e spese alle stelle: perché avere un figlio in Italia è diventato un lusso

Tra spese in aumento e aiuti ancora insufficienti, crescere un figlio in Italia è diventato un percorso sempre più impegnativo per le famiglie.

L’aumento dei prezzi e la stagnazione dei redditi mettono a dura prova la capacità delle famiglie italiane di far fronte alle proprie spese. Tra rincari costanti e aiuti pubblici ridotti, diventa sempre più difficile crescere un figlio, che, nei fatti, comporta costi non indifferenti. Scopriamoli nel dettaglio.

Quanto costa crescere un figlio in Italia

Crescere un figlio in Italia – ai giorni nostri – è diventato un impegno economico sempre più oneroso. Secondo le ultime stime, il costo medio da affrontare, per accompagnare un bambino dalla nascita alla maggiore età, ha raggiunto circa 156.000 euro, con un aumento del 12% rispetto al 2022.

Un incremento superiore anche del tasso medio di inflazione, che – nello stesso periodo – si è fermato al 9%. Vi sono, inoltre, anche differenze dal punto di vista territoriale: ad esempio, infatti, vivere in città come Roma e Milano significa affrontare spese fino al 20% più elevate rispetto alla media nazionale.

Piedi di neonato

Già nei primi mesi di vita, la spesa familiare cresce in modo vertiginoso. Tra visite mediche, corredino, ecografie e servizi di assistenza si superano facilmente i 5.000 euro.

Dai tre ai sei anni, l’ingresso nella scuola dell’infanzia comporta nuovi costi, tra rette, trasporti ed attività integrative: ma è durante l’adolescenza che il bilancio familiare è messo più a dura prova: tra scuola, tecnologia, abbigliamento, viaggi studio e sport, il totale può oscillare tra 75.000 e oltre 100.000 euro solo per questa fase della crescita.

Welfare e politiche familiari ancora insufficienti

Nonostante i tentativi di sostenere le famiglie attraverso bonus, detrazioni ed assegni unici, il sistema di welfare italiano fatica a compensare i rincari.

Molti nuclei, soprattutto quelli con redditi medio-bassi, sono costretti a rinunciare ai servizi fondamentali come l’asilo nido e le attività extrascolastiche.

A livello europeo, l’Italia rimane indietro rispetto a Paesi come la Francia, la Germania e la Svezia, dove i sussidi familiari, i congedi parentali e le agevolazioni fiscali sono più strutturati e funzionanti.

Il risultato di questa situazione difficile è complessa si traduce in un drastico calo della natalità: nel 2024, infatti, si è toccato il minimo storico di nascite.