La solidarietà di re Giorgio Armani non ha confini: fu primo a interrompere le sfilate, ha fatto maxi donazioni e adesso… produce camici monouso!

Giorgio Armani si unisce allo sforzo produttivo di tanti altri brand di moda. Anche gli stabilimenti Armani produrranno camici monouso, materiale sanitario essenziale per medici, infermieri e tecnici negli ospedali italiani per vi dell’emergenza di contagio da coronavirus COVID-19. Quello del Gruppo è l’ennesimo aiuto nel bel mezzo della pandemia, dopo le donazioni a tanti reparti italiani.

(Anche) Armani farà camici monouso

Giorgio Armani

La notizia della conversione arriva direttamente dal Gruppo Armani. Tutti gli stabilimenti di produzione italiani, appena pronti, non faranno più i capi fashion e di classe che tanto vengono apprezzati in tutto il mondo, ma camici monouso. Questo tipo di indumento sanitario è indispensabile per gli operatori, in modo da poter lavorare in sicurezza. La stragrande maggioranza dei casi di positività per medici e infermieri infatti deriva dalla mancanza di materiale idoneo, ormai difficilissimo da reperire.

Gli stabilimenti Armani che aiuteranno i medici in prima linea nella lotta al coronavirus sono quelli di: Trento, Carré, Matelica e Settimo.

Armani: donazioni per 2 milioni di euro

Non solo è stato tra i primi a chiudere al pubblico le sfilate della Milano Fashion Week a febbraio 2020, a fermare temporaneamente gli uffici, ad annunciare la conversione degli stabilimenti.

Il suo impegno e solidarietà vanno oltre: Giorgio Armani ha infatti donato nelle scorse settimane 1 milione e 250 mila euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, allo Spallanzani di Roma e alla Protezione Civile. Ricordiamo poi altre donazioni per la cifra totale di 2 milioni di euro fatte all’ospedale di Bergamo, di Piacenza e a quello della Versilia.

Moda e coronavirus: altri brand che fanno camici

Non c’è solo Giorgio Armani, anche altri big della moda negli ultimi giorni hanno convertito i loro stabilimenti per produrre mascherine e gel disinfettante. Tra le più grandi aziende che si sono messe a fare camici, come quella del Re, ci sono Gucci con i suoi circa 55 mila camici monouso già prodotti, Prada a quota 80 mila camici e il gruppo Plissè che ha creato circa 1000 camici da inviare all’Asl zonale.

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