Il fidanzato di Sara Pedri ha raccontato la sua versione sulle ore antecedenti alla sparizione della giovane donna.

Il 4 marzo 2021, a Trento, la ginecologa Sara Pedri è misteriosamente scomparsa: la sua auto è stata ritrovata in prossimità di un torrente e da subito le indagini si sono concentrate sulla possibilità di un suicidio. Alla base del gesto vi sarebbero state le continue vessazioni subite dalla donna nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, e infatti proprio qualche ora prima di sparire Sara Pedri aveva rassegnato le sue dimissioni. Il fidanzato della donna, Guglielmo, ha confessato al Corriere della Sera la sua testimonianza: “La sera prima della sua scomparsa al telefono l’ho sentita molto sollevata. Poi la mattina dopo è sparita. Purtroppo si pensa al peggio, ma teniamoci una piccola speranza che le cose siano andate diversamente”.

Sara Pedri
Fonte Foto: https://www.instagram.com/agenzia_ansa/?hl=it

Scomparsa Sara Pedri: la confessione del fidanzato

La sera prima di far perdere le sue tracce e sparire nel nulla, Sara Pedri avrebbe avuto un’ultima telefonata col fidanzato Guglielmo che al Corriere della Sera ha confessato le sue speranze di ritrovarla ancora viva e soprattutto ha affermato come nulla potesse lasciargli presagire ciò che sarebbe accaduto nei giorni e nei mesi successivi (quando, nonostante le ricerche insistenti, Sara non è più stata trovata). “La sera prima della sua scomparsa al telefono l’ho sentita molto sollevata. Poi la mattina dopo, quando ho visto che non aveva letto il mio ultimo messaggio, dato che non riuscivo a rintracciarla, ho avvisato sua sorella Emanuela”, ha dichiarato al Corriere della Sera il fidanzato, e ancora: “Dai suoi racconti mi rendevo conto che aveva perso regolarità nelle attività quotidiane, ma non avrei mai pensato a una cosa del genere”.

Le denunce della sorella

L denunce della sorella della ginecologa scomparsa sono servite a intuire il possibile motivo che abbia spinto Sara a far perdere le sue tracce o, peggio, a compiere l’estremo gesto: nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento la ginecologa – così come molti altri suoi colleghi – sarebbe stata continuamente umiliata e vessata, in un quadro fortemente persecutorio che ha costretto chi di dovere ad aprire un’inchiesta sulla vicenda.

“Una volta, in sala operatoria, una ginecologa le diede uno schiaffo sulle mani davanti a una paziente. Le disse di togliersi il camice perché era un’incapace. Sara si sentì umiliata. Era dicembre, da lì poi tutto è precipitato”, ha dichiarato la sorella di Sara Pedri a Il Messaggero, e ancora: “Pensava che nessuno l’avrebbe più assunta, ma dall’altra parte aveva il terrore di andare a lavorare. Aveva le palpitazioni e aveva perso sette chili. Ormai non dormiva più e mangiava poco”.

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ultimo aggiornamento: 29 Luglio 2021 11:11


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