Raoul Bova: l’attore pronto a denunciare Ryanair e il Napoli

Raoul Bova: l’attore pronto a denunciare Ryanair e il Napoli

Raoul Bova pronto a fare causa a Ryanair e al Napoli per l’uso non autorizzato dei suoi audio privati: le parole del suo legale.

Lo scandalo di quest’estate è quello che riguarda Raoul Bova, che da settimane ormai si ritrova al centro di un caos mediatico. Ogni giorno spuntano nuovi retroscena e nuove dichiarazioni scoppiettanti che infiammano il web. Stavolta, coinvolti nella vicenda ci sarebbero anche due grandi aziende: Ryanair e la squadra del Napoli. L’attore romano, infatti, sarebbe pronto a fare causa alle due aziende per aver utilizzato messaggi vocali privati a scopo ironico e promozionale. Ma scopriamo che cosa sta succedendo.

Cosa hanno pubblicato Ryanair e il Napoli con l’audio di Bova

I contenuti in questione, scambiati con Martina Ceretti – figura chiave in un’inchiesta per tentata estorsione – sono stati resi pubblici attraverso il controverso format “Falsissimo” di Fabrizio Corona.

Secondo quanto riportato da Repubblica, sia la compagnia aerea low cost che il club calcistico partenopeo avrebbero strumentalizzato la vicenda sui social, generando una serie di meme e reazioni virali.

Ryanair ha pubblicato il 24 luglio un post su X (ex Twitter), utilizzando un frammento dell’audio per spingere gli utenti a scaricare la propria app.

Il Napoli, invece, ha integrato una parte dell’audio in un video su TikTok legato all’arrivo del calciatore Kevin De Bruyne, nuovo acquisto del club. Il contenuto è stato successivamente rimosso, ma il danno, secondo l’attore, era già stato fatto.

L’avvocato di Raoul Bova: “Una macchina social infernale”

David Leggi, legale dell’attore, ha dichiarato all’ANSA che si tratta di una violazione della privacy con gravi ripercussioni sull’immagine di Bova e della sua famiglia.

È partita una macchina infernale che non risparmia nessuno” ha detto, “Neanche i figli, spesso incapaci di distinguere tra realtà, diffamazione e voyeurismo digitale“.

L’intento della causa, oltre al risarcimento, è lanciare un segnale contro l’abuso dei contenuti personali nel mondo social, che qualcuno definisce come il “Un nuovo Far West“.

Argomenti