Scopriamo perché la pancetta è stata chiamata in questo modo: qualche fatto interessante sul celebre salume, amato da milioni di italiani.
Tra i salumi più conosciuti ed amati della tradizione gastronomica italiana c’è, sicuramente, la pancetta. Versatile in cucina, capace di arricchire piatti semplici, ma anche quelli raffinati, ha un nome particolare che, a differenza di altre specialità, dice molto sulle proprie origini. Scopriamo, dunque, qualche curiosità su questo amato prodotto della cucina italiana.
Pancetta, l’origine del nome di questo famoso salume
La parola pancetta deriva direttamente da pancia e rimanda, in modo esplicito, al taglio ventrale del maiale, la parte da cui si ricava questo salume.
Un nome semplice, quotidiano, che rimanda all’immagine del ventre dell’animale e alla sua funzione primaria di deposito naturale di carne e grasso.
Proprio questa combinazione, così evidente nella materia prima, ha contribuito a consolidare l’uso della parola nel lessico gastronomico. Non si tratta – quindi – di un nome artificioso e/o legato a processi storici complessi, bensì di una denominazione schietta, che fotografa in modo fedele la realtà.
La parte del maiale che racconta la tradizione
La pancetta è ottenuta dalla zona ventrale del suino, quella che alterna in modo naturale fasce di grasso e strati di carne magra. Questa caratteristica composizione è ciò che la rende unica: le lamine sovrapposte, con le tipiche rigature bianche e rosse, sono il segno distintivo del prodotto.
La lavorazione può variare a seconda delle tradizioni locali, ma la base resta sempre la stessa, ovvero il ventre del maiale, considerato – sin dall’antichità – una delle parti più pregiate per la preparazione dei salumi.
Se “pancetta” è il termine più diffuso a livello nazionale, non mancano le varianti regionali. In Umbria, ad esempio, si utilizza spesso la parola “ventresca“, che rimanda anch’essa al ventre dell’animale.
In Toscana, invece, la stessa parte del maiale può prendere il nome di “rigatino“, denominazione che nasce dall’aspetto estetico, caratterizzato dalle righe di carne magra alternate al grasso.
