In un’intervista, Laura Pausini parla della sua giovinezza a Solarolo e del suo primo incontro con la comunità LGBTQ dopo Sanremo.
Mentre si continua a parlare della sua presenza a Sanremo 2026 come co-conduttrice, Laura Pausini ha condiviso in una recente intervista un frammento molto personale della sua vita, raccontando come nel 1993 non avesse mai conosciuto una persona gay. Cresciuta a Solarolo, in un contesto provinciale e limitato, ha spiegato come il trasferimento a Milano dopo la vittoria a Sanremo abbia rappresentato un punto di svolta, aprendole gli occhi sul mondo.
“Non avevo mai conosciuto una persona gay”
Laura Pausini ha raccontato che, fino a 18 anni, aveva vissuto solo nel suo paese natale e non aveva mai incontrato una persona omosessuale. “Io per esempio quando sono andata via da Solarolo a 18 anni, non avevo mai conosciuto una persona omosessuale e dentro a un piccolo paese ci sono le famose leggende e i chiacchiericci, quelle voci: ‘Oh quello lì è così…’“.
È stato solo con il trasferimento a Milano, grazie al successo ottenuto con “La Solitudine” e alla vittoria al Festival di Sanremo, che ha iniziato a conoscere persone LGBTQ.
Con spontaneità e senza filtri, ha ammesso: “Io quando sono venuta a Milano mi sono detta, ‘io lo vorrei conoscere un ragazzo gay, per vedere com’è’. Noi adesso ridiamo perché siamo abituati, ma nel 1993 non era così, a maggior ragione se venivi da un paesino e non era come ora“.
Proprio in quegli anni, ha iniziato a scoprire che le persone che incontrava erano molto simili a lei: “Poi ho scoperto che non c’era nulla di differente, anzi, erano uguali a me, perché la maggior parte degli uomini che ho conosciuto avevano i miei stessi gusti“.
La visione diversa della figlia di Laura Pausini
Riflettendo sul cambiamento culturale avvenuto negli ultimi trent’anni, Laura Pausini ha parlato anche del modo in cui sua figlia Paola vive con naturalezza il rapporto con la comunità LGBTQ. “Mia figlia invece questa cosa non ce l’ha, il mondo è cambiato e per lei – com’è giusto che sia – è tutto così normale“, ha concluso.
