Trama, cast, curiosità e trailer de “Il caso Spotlight”, il film vincitore dell’Oscar che ha denunciato gli abusi nella Chiesa di Boston.
“Il caso Spotlight” è un film del 2015 diretto da Tom McCarthy, basato su una storia vera che ha segnato profondamente l’opinione pubblica mondiale. Vincitore di due premi Oscar nel 2016 – miglior film e miglior sceneggiatura originale – racconta l’indagine svolta dalla squadra Spotlight del quotidiano The Boston Globe sullo scandalo degli abusi sessuali all’interno dell’Arcidiocesi di Boston. Ecco, a seguire, cast, trama, trailer e curiosità.
“Il caso Spotlight”: una trama ispirata a fatti reali
La pellicola si apre con l’arrivo del nuovo direttore del Boston Globe, Martin “Marty” Baron, interpretato da Liev Schreiber. È lui a spingere la redazione a indagare su una vicenda fino ad allora rimasta in ombra: il ruolo dell’arcivescovo Bernard Francis Law nella copertura di casi di pedofilia. L’indagine viene affidata alla squadra investigativa Spotlight, composta da Walter Robinson, Mike Rezendes, Sacha Pfeiffer e Matt Carroll.
La squadra scopre che almeno ottantasette sacerdoti dell’Arcidiocesi di Boston sono stati coinvolti in abusi sessuali su minori. Insabbiati per anni grazie alla complicità dell’autorità ecclesiastica. Nonostante le pressioni, i giornalisti proseguono con determinazione. Riuscendo a pubblicare un’inchiesta che otterrà il premio Pulitzer per il servizio pubblico nel 2003.
Cast d’eccezione e curiosità dal set
Il film vanta un cast corale di grande livello. Mark Ruffalo interpreta Michael Rezendes, Michael Keaton è Walter “Robby” Robinson, Rachel McAdams è Sacha Pfeiffer e Brian d’Arcy James veste i panni di Matt Carroll. A questi si aggiungono Stanley Tucci, John Slattery, Billy Crudup, e Len Cariou nel ruolo del cardinale Bernard Francis Law.
Negli Stati Uniti, il film è stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da adulti, a causa di linguaggio esplicito e riferimenti sessuali. In Italia ha ricevuto reazioni contrastanti: riviste cattoliche come Famiglia Cristiana e Avvenire lo hanno elogiato, mentre Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, lo ha criticato per la rappresentazione della Chiesa come un’organizzazione mafiosa.
