L’ictus cerebrale è la terza causa di morte in Italia: vediamo cos’è e perché è importante intervenire appena compaiono i sintomi.
Papa Francesco è morto per ictus cerebrale. Una malattia importante, che in Italia rappresenta la terza causa di decesso dell’intera popolazione. Vediamo cos’è, quali sono i fattori di rischio e perché è fondamentale recarsi in ospedale appena compaiono i sintomi.
Ictus cerebrale, cos’è: cause e sintomi
L’ictus, terza causa di morte in Italia che ha provocato anche il decesso di Papa Francesco, può essere emorragico o ischemico. Il primo è causato dalla rottura di un’arteria cerebrale, il secondo dalla chiusura di uno dei vasi che portano il sangue al cervello. Una malattia importante, le cui conseguenze variano in base all’area colpita. Alcuni ictus, ad esempio, non comportano grandi danni, mentre altri danneggiano in modo permanente aree del cervello.
I sintomi dell’ictus, cerebrale o ischemico, sono: disfasia o afasia, stato di confusione, paralisi facciale e degli arti, disturbi visivi a uno o entrambi gli occhi e difficoltà di deambulazione o alterazione dell’equilibrio. Per quanto riguarda i fattori di rischio, sono gli stessi che predispongono a patologie dell’apparato cardiovascolare:
- obesità e sedentarietà;
- alcol;
- fumo di sigaretta;
- ipertensione arteriosa;
- ipercolesterolemia;
- diabete;
- sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno;
- malattie cardiovascolari associate (in particolare la fibrillazione atriale).

Ictus: prevenzione e cura della malattia
Che sia cerebrale o ischemico, l’ictus può essere scongiurato adottando uno stile di vita sano: dieta ipocalorica (che previene sovrappeso, ipertensione, diabete e ipercolesterolemia), no a fumo, alcol e sostanze stupefacenti. La prevenzione, come in tutte le malattie, è fondamentale.
Per quanto riguarda la cura, è possibile intervenire solo nelle prime ore dall’esordio dei sintomi con trattamenti specifici, quali trombolisi o trattamento endovascolare di rimozione del trombo. E’ fondamentale, quindi, recarsi in ospedale appena si nota qualcosa di strano perché le prime quattro/cinque ore sono decisive per la cura della malattia. Spesso è necessario un intervento chirurgico di rivascolarizzazione intra-arterioso volto a eliminare il trombo e alla rimozione della placca aterosclerotica.