Un gruppo di ricercatori potrebbe avere tra le mani il primo vaccino per l’Hiv: i risultati sono ottimi, non solo per l’immunodeficienza.

I dati parlano chiaro: l’Hiv e l’AIDS continuano ad interessare l’intera popolazione mondiale. All’orizzonte, però, ci sono buone notizie. Un gruppo di ricercatori potrebbe avere tra le mani il primo vaccino per il virus dell’immunodeficienza umana: i risultati sono entusiasmanti.

Hiv: in arrivo il primo vaccino contro il virus dell’immunodeficienza

Stando all’ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Hiv e l’AIDS (UNAIDS), nel 2021 ci sono stati 1,5 milioni di nuovi casi di infezione e 640.000 decessi. Dati allarmanti, che spingono a ribadire l’importanza della prevenzione. Ad oggi, a rischio è soprattutto la fascia tra i 25 e i 40 anni, ma, considerato che l’esordio alla vita sessuale diventa ogni giorno più precoce, presto potrebbe abbassarsi agli under 25. Ribadendo che l’uso del preservativo resta la migliore medicina per difendersi dalle malattie sessualmente trasmissibili, nella lotta contro l’Hiv si apre uno spiraglio che potrebbe portare ad una “nuova era“. Un gruppo di ricercatori della International AIDS Vaccine Initiative e della Scripps Research hanno condotto uno studio su quello che potrebbe diventare il primo vaccino contro il virus dell’immunodeficienza umana.

Gli studiosi hanno sottoposto alla prima fase 48 pazienti con Hiv e li hanno divisi in due gruppi: ad uno, formato da 12 persone, hanno somministrato un placebo, mentre ai restanti 36 hanno inoculato, a distanza di due settimane, due dosi di vaccino. Il primo farmaco era a basso dosaggio, mentre il secondo ad alto. “Lo sviluppo di un vaccino contro l’HIV, soprattutto se distribuito in maniera equa in tutto il mondo, sarebbe rivoluzionario, se pensiamo che circa 38,4 milioni di persone al mondo vivono con l’HIV, due terzi delle quali in Africa“, hanno dichiarato i ricercatori.

Hiv: i risultati dello studio sul primo vaccino

Il primo vaccino contro l’Hiv si basa sulla proteina Env, creata per stimolare le cellule B a produrre bnAbs, ovvero anticorpi neutralizzanti diretti verso multipli ceppi virali di Hiv. In termini poveri, andando ad aumentare queste cellule, il virus dell’immunodeficienza verrebbe abbattuto dall’organismo. Questo meccanismo potrebbe essere utilizzato per combattere tante altre malattie, dalla semplice influenza all’epatite C.

Sebbene i risultati della fase 1 della sperimentazione sull’uomo siano molto promettenti, non è semplice compiere il passo verso un vaccino completo contro l’Hiv. Tuttavia i risultati mostrano un’incredibile risposta e potrebbero preannunciare una nuova era di progettazione di vaccini di precisione. E non solo per l’Hiv. (…) Questo vaccino dovrebbe essere il primo di una serie di iniezioni, ognuna delle quali utilizza una diversa particella dell’HIV per allenare il sistema immunitario. Man mano che si procede con la vaccinazione sequenziale, le molecole si avvicinano sempre di più a quelle dei veri virus dell’HIV, fino a quando gli anticorpi prodotti possono legarsi a molti diversi tipi. È un modo completamente nuovo di pensare a un vaccino“, hanno dichiarato i ricercatori.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 2 Dicembre 2022 17:19


Al di fuori dell’amore di Niccolò Fabi, il significato: “In questo tempo non è facile orientarsi”

Le più belle e romantiche frasi di Max Pezzali