Fondo pensione per i figli: l’idea da 100 euro che accende il dibattito

Fondo pensione per i figli: l’idea da 100 euro che accende il dibattito

Il nuovo fondo pensione figli punta a creare un primo capitale per i neonati: come funzionerebbe, se fosse approvato.

La trattativa politica sulla Manovra 2026 continua senza sosta e tra le ipotesi sul tavolo emerge una misura che intreccia welfare familiare e cultura previdenziale: un Fondo pensione complementare rivolto ai nuovi nati, attivabile già nei primi mesi di vita. L’idea, rilanciata da Fratelli d’Italia, riprende un precedente disegno di legge del partito e immagina un percorso che accompagni i bambini fino alla maggiore età, trasformando un piccolo contributo iniziale in un capitale utile per gli anni della formazione e dell’ingresso nel mondo del lavoro.

Come funzionerebbe il nuovo Fondo pensione per i figli

La proposta prevede che i genitori possano aprire il fondo entro tre mesi dalla nascita, versando una somma minima di 100 euro.

A questa cifra si aggiungerebbe un contributo dell’INPS, pari a 50 euro, concepito come incentivo simbolico per avvicinare le famiglie alla previdenza complementare fin dall’infanzia.

Le risorse accumulate resterebbero vincolate fino alla maggiore età del beneficiario, quando il giovane potrebbe decidere se utilizzarle per sostenere gli studi universitari, avviare un’attività professionale e lasciarle maturare ulteriormente in ottica pensionistica. L’adesione sarebbe volontaria e potrebbe essere attivata anche da nonni e parenti stretti.

Piedi di neonato

Il meccanismo si ispira al funzionamento della previdenza complementare tradizionale, ma ne semplifica finalità e gestione, in modo da incentivare un atteggiamento più consapevole verso il risparmio ed offrire ai giovani un primo strumento di autonomia economica nel momento più delicato del loro percorso di crescita.

I nodi ancora aperti e i modelli già esistenti

Molte questioni restano – però – da definire. Si discute, ad esempio, sull’eventuale obbligo di mantenere attivo il fondo con versamenti annuali minimi, sulla possibilità di riscatti anticipati e sui casi in cui potrebbero essere autorizzati.

Le stime preliminari indicano un costo annuale di circa 18 milioni, calcolato sulla base dei nati dell’ultimo anno, ma la cifra potrebbe variare in base alle famiglie aderenti.

Un modello già operativo arriva dal Trentino-Alto Adige, dove un contributo regionale sostiene i genitori che scelgono di iscrivere i figli ad un fondo complementare, garantendo, così, un aiuto economico per cinque anni a fronte di un versamento minimo annuale.