Federico Zampaglione denuncia il sistema dei finti sold out. Tour annullati, debiti e un mercato discografico malato.
Federico Zampaglione, storico frontman dei Tiromancino, ha acceso un faro su uno dei meccanismi più oscuri e controversi dell’industria musicale italiana: i finti sold out. In un lungo post pubblicato su Facebook, l’artista ha raccontato come funzionano davvero certi tour annunciati come trionfali, ma che si rivelano spesso dei clamorosi flop. A sostegno del suo racconto, anche Selvaggia Lucarelli ha contribuito con un’inchiesta pubblicata sulla sua newsletter. Ma scopriamo tutti i dettagli.
Il meccanismo perverso dei tour negli stadi
Nel suo lungo post, Zampaglione ha simulato una conversazione tra un giovane artista e un promoter: un dialogo che mostra come basti una hit virale per convincere cantanti emergenti a puntare subito ai palazzetti o addirittura agli stadi, illudendoli di un successo certo.
In realtà , quando i biglietti non si vendono, entra in scena il “trucco“: biglietti regalati, svenduti a pochi euro, distribuiti con promozioni nei supermercati o tramite contest social.
Così si riempiono le location, ma il prezzo da pagare è salatissimo: debiti, immagine compromessa e carriere distrutte.
Selvaggia Lucarelli: “Il sistema crea illusioni e debiti”
L’inchiesta di Selvaggia Lucarelli rafforza quanto affermato da Zampaglione. La giornalista ha raccolto testimonianze da addetti ai lavori che, sotto anonimato, hanno confermato l’esistenza di questo meccanismo.
Ha citato persino il caso di Elodie, che secondo le sue fonti avrebbe registrato perdite dopo un concerto al Forum di Assago, al punto da dover accettare esibizioni aziendali per recuperare.
Le parole di Federico Zampaglione non si riferiscono a casi specifici, ma delineano un sistema che da anni danneggia artisti giovani e inesperti. Il business musicale, già stravolto dallo streaming e dal post-pandemia, sembra oggi più che mai guidato dall’apparenza e non dalla sostanza.