Fare il bagno dopo aver mangiato, si può o è da evitare? Cosa dicono, in merito, i medici sulla regola delle 3 ore.
Il consiglio di aspettare almeno tre ore dopo i pasti prima di fare il bagno è stato tramandato come una regola imprescindibile di generazione in generazione, ma ci si può chiedere legittimamente se ci sia una base scientifica alla base di tale assunto. A rispondere sono i medici della FNOMCeO attraverso il portale informativo “Dottore, ma è vero che…?”.
Regola delle 3 ore, si può fare il bagno dopo mangiato? Cosa dicono i medici
Secondo gli esperti, non esistono prove cliniche che confermino un collegamento diretto tra la digestione e un potenziale rischio di annegamento.
In realtà, l’organismo è perfettamente in grado di affrontare un’attività moderata come il nuoto anche dopo aver mangiato.
Tuttavia, l’attenzione va spostata su altri fattori, ben più determinanti, come lo stato delle acque, la temperatura esterna e le condizioni fisiche individuali. Per esempio, immergersi in acque fredde con lo stomaco pieno potrebbe causare un malessere improvviso, ma si tratta di un evento raro e soggettivo.
A destare maggior preoccupazione tra i medici non è il bagno dopo pranzo, quanto piuttosto l’assunzione di alcolici prima di tuffarsi. Le statistiche mostrano che oltre il 70% degli annegamenti in età adolescenziale e adulta coinvolge persone che avevano consumato alcol. Le sostanze alcoliche riducono la lucidità mentale, rallentano i riflessi e compromettono l’equilibrio.
Proteggere l’incolumità dei più piccoli con specifici dispositivi
Nei Paesi occidentali, infatti, l’annegamento è una delle prime cause di mortalità infantile, (tra 1 e i 4 anni), seconda solo agli incidenti stradali.
Bisogna, dunque, sorvegliare i più piccoli, ma anche usare, in modo corretto, i dispositivi di galleggiamento, nonché educare i bambini in modo che si comportino in maniera sicura in acqua fin dai primi anni di vita.
Negli ultimi anni, il settore della sicurezza ha introdotto soluzioni tecnologiche pensate proprio per proteggere i più piccoli. Tra queste, c’è la maglietta anti-annegamento, che si gonfia automaticamente al contatto con l’acqua, riportando in superficie il bambino in caso di immersione accidentale. Il dispositivo è riutilizzabile e si attiva grazie a capsule di CO2.
