Tutti pazzi per il Weirdcore: cos’è l’estetica bizzarra che sta invadendo i social

Tutti pazzi per il Weirdcore: cos’è l’estetica bizzarra che sta invadendo i social

Cos’è l’estetica Weirdcore? Questa tendenza sta spopolando sui social al grido di: tutto ciò che è bizzarro è ben accetto.

L’estetica Weirdcore sta conquistando sempre più persone in ogni angolo del globo. Più che tendenza, dovremmo parlare di vero e proprio stile di vita, che abbraccia ogni aspetto/sfaccettatura dell’esistenza. Vediamo cos’è e quali sono le sue caratteristiche.

Cos’è l’estetica Weirdcore?

Il mondo virtuale torna a dettare la moda, intesa più come stile di vita che limitatamente ai look. E’ il caso dell’estetica Weirdcore, collega della Dreamcore. Entrambe le tendenze sono esplose sui social, dove hanno fatto e continuano a fare proseliti. Ma, cos’è? A suggerirlo è il suo stesso nome, che al suo interno ha la parola weird, che possiamo tradurre con strano o bizzarro.

Pertanto, rientra nell’estetica Weirdcore tutto ciò che risulta fuori dagli schemi e dà una sensazione di straniamento. Generalmente, le immagini sono a bassa risoluzione, scattate con fotocamere non performative o vecchi smartphone e con illuminazione di scarsa qualità. Luoghi e oggetti vaghi, messaggi criptici o poco sensati e contrasto tra gli elementi: possiamo riassumere così le caratteristiche di questo stile.

Il Weirdcore nella moda

Considerando che l’estetica Weirdcore è paragonabile a uno stile di vita, nel suo calderone troviamo anche la moda. La regola, fondamentalmente, è una: eccentricità. Questo significa che i look devono essere insoliti, spesso di colori accesi, e accompagnati da accessori bizzarri.

Generalmente, gli amanti di questo genere si rifanno allo stile Harajuko, quartiere di Tokyo dove l’idea di abbigliarsi in modo massimalista ha iniziato a diffondersi già a cavallo tra gli anni Novanta e i primi Duemila. Abiti dai colori sgargianti, borse dalle forme assurde, orecchini maxi, occhiali da sole che sembrano un arcobaleno, cappelli, bandane e chi più ne ha ne metta: non c’è limite alla fantasia.