Specie originaria delle regioni desertiche australiane, il drago barbuto è conosciuto per adattabilità, equilibrio comportamentale e facilità di gestione in cattività.
Curioso e paziente, il drago barbuto — o Pogona vitticeps nel linguaggio scientifico — è tra i rettili più amati dagli appassionati di terrari. Provenienti dalle regioni aride dell’Australia, questi lucertoloni possono raggiungere i 60 centimetri di lunghezza e, nonostante l’aspetto imponente, sono animali docili, adatti anche ai neofiti della terrariofilia. Il loro nome deriva dalle scaglie appuntite che circondano la testa e il collo, simili a una barba, che possono gonfiarsi nei momenti di stress o di difesa. Scopriamo qualche curiosità su questo animale esotico.
Drago barbuto, qualche curiosità sul rettile australiano
Dotati di un comportamento curioso e abitudinario, i draghi barbuti sono molto inclini ad instaurare una certa familiarità con l’uomo e, per questo motivo, considerati una delle specie più interessanti da allevare in cattività.
In natura, la pogona vive in ambienti desertici o semi-aridi, tra rocce e cespugli bassi, dove alterna momenti di caccia e lunghe soste sotto il sole.
È un rettile diurno e necessita, anche in cattività, di un ciclo di luce e buio di 12 ore ciascuno. Nel terrario, la temperatura deve mantenersi tra i 40 e i 45 °C nella zona calda, scendendo a circa 25 °C nella parte più fresca. Un’illuminazione con raggi UV-A e UV-B è fondamentale per favorire la sintesi della vitamina D3 e garantire la salute delle ossa.
L’alimentazione varia in base all’età: i giovani necessitano di un apporto proteico maggiore, composto da grilli e larve, mentre gli adulti prediligono verdure fresche, ad esempio indivia, zucchine e carote, con l’aggiunta di insetti solo occasionalmente. L’acqua e il cibo devono sempre essere posizionati nella zona meno calda del terrario per evitare la disidratazione.
Per quanto riguarda i costi, per una specie di tipo comune potrebbe bastare una cifra fra i 50 e gli 80 euro. Ma ci sono alcuni tipi che potrebbero arrivare a costare anche quasi 1000 euro.
Cura e convivenza in cattività
Prendersi cura di un drago barbuto richiede attenzione e costanza, ma non è un’impresa impossibile. Il terrario deve essere spazioso — almeno 120x70x70 cm — ed arricchito con rami e rocce che permettano all’animale di arrampicarsi e rifugiarsi. La sabbia è sconsigliata, poiché può causare gravi occlusioni intestinali, se ingerita.
Quanto alla convivenza, è bene ricordare che due maschi non possono coabitare: diventerebbero aggressivi e territoriali. Meglio optare per un solo esemplare o, al massimo, due femmine cresciute insieme sin da piccole.
Con le giuste cure e un ambiente ben strutturato, il drago barbuto può vivere fino a dieci anni in cattività.
