Dopo il tappo non rimovibile, le bottiglie di plastica si preparano a una nuova trasformazione che punta su innovazione e sostenibilità.
Negli ultimi anni, il mondo del packaging ha dovuto rimettersi in discussione sotto la pressione delle emergenze ambientali. Le bottiglie di plastica, simbolo per eccellenza dell’usa e getta, stanno cambiando ancora una volta. Dopo l’introduzione del tappo non rimovibile — misura ormai adottata in Italia e in altri Paesi europei per rendere più efficiente la filiera del riciclo — un’altra rivoluzione è alle porte: estetica nuova e diversa, nonché una struttura alleggerita e materiali più sostenibili.
Bottiglie di plastica, dopo il tappo removibile arrivano ulteriori novità
Il primo elemento che troveremo delle nuove bottiglie sarà la riduzione dello spessore delle pareti. Le aziende stanno lavorando su profili più sottili senza compromettere la robustezza, così da alleggerire il peso complessivo e diminuire il consumo di materia prima vergine.
Inoltre, in tale ottica, si punta verso una quota sempre più consistente di plastica riciclata (o r-PET) nel mix produttivo. L’obiettivo fissato da alcune strategie europee è di arrivare già entro il 2030 a percentuali elevate di materiale secondario, favorendo così l‘economia circolare e riducendo la dipendenza dalle materie prime tradizionali.
Queste scelte hanno ricadute anche sul fronte delle emissioni: produrre una bottiglia più leggera e con materiale rigenerato consente di abbattere l’impronta carbonica lungo tutta la filiera, dalla produzione allo smaltimento. Non solo: una materia prima più omogenea e “riciclata” facilita il recupero e migliora la qualità del riciclo, con un conseguente risparmio sui costi di gestione dei rifiuti post-consumo.
Il tappo integrato, bioplastiche e chiusure intelligenti
Il tappo non rimovibile ha sancito un cambio di paradigma: eliminando la separazione tra chiusura e corpo, si evita che i tappi, spesso composti da plastiche diverse, finiscano per contaminare il flusso del riciclo.
Adesso il focus si sposta verso meccanismi più sofisticati: tappi integrati sempre più leggeri, che tempo stesso offrano funzionalità avanzate come richiudibilità, indicazione di integrità o sistemi anti-manomissione.
Sul fronte dei materiali, si stanno sperimentando varie bioplastiche e materiali biodegradabili come alternativa al polietilene tradizionale. In queste soluzioni, il tappo diventa anch’esso parte di un disegno sostenibile, degradandosi in tempi controllati e/o spezzandosi in molecole compatibili con il processo di riciclo. Aziende del comparto beverage hanno già avviato progetti pilota che, se validati su scala industriale, potrebbero diffondersi nei prossimi anni.
Infine, i sistemi di chiusura “intelligenti” completano tale rivoluzione in atto: alcuni prototipi sono caratterizzati da inserti che segnalano se una bottiglia è stata aperta, mentre altri integrano sensori di freschezza ed indicatori di uso residuo.
