Donatella Rettore attacca Giorgia: “Sopravvalutata, imita Whitney Houston”. E rivela: “In coma etilico per amore”.
In occasione del suo 70esimo compleanno, Donatella Rettore si è raccontata in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha ripercorso una vita intensa fatta di successi musicali, momenti difficili e dichiarazioni destinate a far discutere. L’artista veneta non si è risparmiata, e ha parlato apertamente di depressione, tradimenti e delle difficoltà incontrate lungo il cammino, anche a causa di scelte imposte da altri. Ma scopriamo quali sono state le dichiarazioni più discusse fatte dall’artista nel corso dell’intervista.
Donatella Rettore: una carriera brillante ma segnata da scelte sbagliate
La voce di brani iconici come Splendido splendente e Kobra ha spiegato che, nonostante la notorietà, la sua carriera è stata ostacolata da un produttore che le fece prendere decisioni sbagliate, con pesanti ricadute psicologiche.
“Il mal di vivere è una brutta cosa – ha dichiarato – ma non è vero che il mondo dello spettacolo è cattivo: tanti mi hanno aiutato“.
Tra le rivelazioni più toccanti, Donatella Rettore ha ricordato un episodio drammatico vissuto da adolescente: il tradimento di un amore la spinse, a soli 14 anni, a bere una bottiglietta di grappa, finendo in coma etilico. Un dolore che ha segnato la sua giovinezza, fino all’incontro con Claudio Rego, suo compagno di vita dal 1977.
La stoccata a Giorgia: “Brava ma imita Whitney Houston”
Ma il momento più controverso dell’intervista riguarda una collega: Giorgia. Alla domanda su quale cantante ritenesse sopravvalutata, Rettore ha risposto senza esitazioni: “Giorgia. È sicuramente molto dotata, però non ha portato niente di nuovo. È un’imitazione di Whitney Houston. Bravissima, ma non originale“.
E su chi sia la più sottovalutata? “Io” ha chiosato con autoironia.
A 70 anni, Donatella Rettore resta una figura fuori dagli schemi, capace di accendere il dibattito con la sua sincerità e la sua forza. Non ha paura di invecchiare, ma teme l’indifferenza verso gli anziani: “Questo Paese si dimentica di chi ha costruito il presente. I nostri vecchi vanno rispettati“.
