Partite IVA sotto la lente di ingrandimento: arriva la stretta dell’Agenzia delle Entrate sui controlli fiscali 2021.
È scattata una nuova stagione di controlli fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate, che questa volta pone sotto la lente di ingrandimento i titolari di partita IVA per l’anno d’imposta 2021, in modo da intercettare anomalie, irregolarità e casi di evasione con l’incrocio sistematico dei dati dichiarati e quelli effettivamente rilevati nei flussi finanziari. Scopriamo, dunque, quali sono i rischi per i professionisti.
Professionisti con partita IVA, scattano i controlli per l’anno d’imposta 2021
I nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate sull’anno di imposta 2021 per i professionisti in possesso di partita IVA saranno attuati con l’uso di modelli predittivi, algoritmi di analisi e collaborazioni interistituzionali.
Il primo nodo da sciogliere, rilevato dall’Amministrazione, riguarda i disallineamenti tra i ricavi indicati nelle dichiarazioni fiscali e gli effettivi movimenti bancari. La coerenza tra questi elementi è considerata oggi un parametro essenziale per la valutazione della trasparenza e dell’affidabilità del contribuente.
Particolare attenzione è riservata anche ai casi di fatturazione gonfiata o del tutto fittizia, in cui si registra l’emissione di documenti non corrispondenti ad alcuna prestazione reale, allo scopo di abbattere l’imponibile. Inoltre, l’Agenzia passa al setaccio i regimi forfettari ed agevolati, analizzando limiti di fatturato, spese deducibili, nonché il calcolo delle imposte.
Tecnologia, collaborazione e prevenzione: il nuovo volto della lotta all’evasione
Grazie all’intelligenza artificiale e all’integrazione con le banche dati pubbliche, l’Agenzia può individuare – in men che non si dica – i profili a rischio, abbinando tale attività tecnologia con il coordinamento effettuato con enti diversi, tra i quali possiamo annoverare l’INPS e l’Agenzia delle Dogane.
Alla luce di questo scenario, i titolari di partita IVA devono prestare attenzione sia alla redazione che alla conservazione della documentazione contabile.
C’è da dire che, in tale contesto, il professionista può avvalersi anche del ravvedimento operoso per sanare eventuali errori, evitando accertamenti più onerosi e sanzioni pecuniarie più consistenti.
