Vincenzo Gualzetti è il papà di Chiara Gualzetti, uccisa a 15 anni: la sua storia e la decisione di aprire uno spazio online per sostenere le vittime di violenza e chiedere al Governo pene certe e severe.

La storia di Vincenzo Gualzetti ha incrociato quella di Gino Cecchettin nel 2023, entrambi genitori di due vittime di femminicidio: Chiara Gualzetti e Giulia Cecchettin. Lui ha scelto di partecipare ai funerali della studentessa 22enne assassinata dall’ex fidanzato Filippo Turetta per stare vicino al padre e alla famiglia offrendo il suo supporto e un lungo, intenso abbraccio che ha commosso l’Italia.

Vincenzo Gualzetti: la biografia

Vincenzo Gualzetti, originario di Napoli, vive a Monteveglio, vicino a Bologna, ed è il padre di Chiara Gualzetti. Sua figlia è stata uccisa a 15 anni, vittima di femminicidio.

Oggi è impegnato nella lotta alla violenza sulle donne e ha aperto uno spazio online, certezzadellapena.it, per sostenere le vittime e chiedere che gli assassini siano condannati a pene severe e certe.

Vincenzo Gualzetti: la vita privata

La vita privata di Vincenzo Gualzetti e della sua famiglia è stata segnata dalla morte della figlia 15enne Chiara, assassinata a coltellate il 27 giugno 2021.

Il suo corpo sarebbe stato ritrovato ai margini di un bosco vicino all’Abbazia di Monteveglio, non lontano da casa, dopo un giorno di ricerche disperate a apprensione.

Chiara Gualzetti è stata uccisa da un coetaneo che credeva amico, un giovane condannato in via definitiva a 16 anni e 4 mesi di reclusione perché minore all’epoca dei fatti che, secondo l’accusa, l’avrebbe attirata in trappola per poi commettere l’omicidio.

Il 5 dicembre 2023, Vincenzo Gualzetti ha preso parte ai funerali della 22enne Giulia Cecchettin, anche lei vittima di femminicidio, e durante la messa a Padova ha abbracciato il papà della ragazza, Gino Cecchettin, al quale aveva testimoniato la sua vicinanza con una lunga lettera.

Caro Gino, oggi sarò accanto a te, al funerale della tua Giulia. Ci voglio essere e vorrei tanto abbracciarti, perché ho provato sulla mia pelle il calore di ogni singolo abbraccio quando è toccato a me essere il padre di una ragazza uccisa. Siamo fratelli di un destino simile, io e te. Da quando il nome e il viso di Giulia sono entrati nella mia vita mi sono sentito anch’io un po’ suo padre. Ho sperato per lei, pregato per lei, mi sono angosciato per lei, come se all’improvviso fossero tornate quelle ore di abisso vissute a casa mia, a giugno di tre anni fa. La mia Chiara aveva 15 anni quando l’hanno trovata in un campo, ammazzata a coltellate, calci e pugni. Io l’avevo cercata per un giorno, uno solo. Mi ero arrampicato per ogni sentiero, avevo guardato dietro ogni cespuglio, ma — pensa che amara consolazione — il mio sgomento era durato appena un giorno. Non oso nemmeno immaginare cosa puoi aver vissuto tu per tutti quei giorni di buio aspettando di sapere… Anch’io, come te, non ho più mia moglie, e sono sicuro che il male che se l’è portata via sia cresciuto assieme al dolore per aver perduto Chiara. Anch’io, come te, cerco di ragionare e dare un senso a quello che è successo, anche se tutta questa violenza un senso non ce l’ha. Faccio cose nel nome di Chiara, cerco di tenere vivo il suo sorriso, come sono certo che farai tu con Giulia. Sugli assassini non voglio sprecare nemmeno una parola, mi sembrano molto più importanti Chiara e Giulia. Caro Gino, il giorno che hanno trovato tua figlia io l’ho saputo da una di quelle app di notizie che ho installato sul telefonino. Ho letto le prima due righe: palavano di una coltellata alla nuca… ho spento il telefono e sono crollato. Ho preso un giorno di riposo, sono corso a casa a stendermi per provare a dormire, il solo modo che avevo per non pensare a Giulia e a Chiara, anche lei accoltellata alla nuca. Verrò da te, oggi. Per quell’abbraccio da padre a padre, se sarà possibile, ma anche per un piccolo omaggio alle Giulie e alle Chiare che non hanno mai avuto voce”.

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ultimo aggiornamento: 6 Dicembre 2023 15:27


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