Conoscete Marina, la moglie di Sigfrido Ranucci? Nonostante la riservatezza il conduttore di Report, ha rivelato qualche dettaglio su di lei..
Marina è una figura centrale nella vita di Sigfrido Ranucci, giornalista, autore televisivo e conduttore che in Rai si è fatto le ossa anche come inviato ed autore di programmi d’informazione, per poi approdare nel 2017 alla conduzione di “Report”, in onda su Rai 3. Scopriamo di più su sua moglie.
Chi è Marina, la moglie di Sigfrido Ranucci: biografia e professione
Nata nel 1965, Marina si è sempre tenuta ai margini della vita pubblica, per questo non sono disponibili molte informazioni su di lei. I pochi dettagli disponibili sono quelli rivelati da Sigfrido Ranucci, nei rari momenti di confidenze. Prima del matrimonio, Marina lavorava nel campo della contabilità, come ragioniera. Ma, in seguito, ha lasciato il lavoro per dedicarsi ai suoi figli ed alla sua famiglia.
La storia d’amore tra Marina e Sigfrido Ranucci
Marina ha conosciuto Ranucci agli inizi degli anni ’80, quando lui aveva 21 anni e lei 17 anni. Il loro primo incontro fu un colpo di fulmine, avvenuto mentre lui la vide seduta su una panchina al Gianicolo di Roma durante un giro in moto.
Dopo 13 anni di relazione, la coppia si è sposata nel 1995 e ha costruito una famiglia solida, lontana dai riflettori, anche a causa delle minacce ricevute dal marito. Si deve ricordare che Ranucci vive sotto scorta dal 2009, con protezione 24 ore su 24 dal 2021.
Dal loro legame sono nati tre figli: Giordano (nato nel 1999): laureato in Lettere, che si è dedicato all’insegnamento; Michela, specializzata in neuropsicomotricità dell’età evolutiva, si occupa di bambini con disabilità; Emanuele, il terzogenito che ha scelto come percorso di studi la Giurisprudenza.
Ranucci ha spesso descritto Marina come una presenza fondamentale nella sua vita. Parlando dei figli li ha definiti i suoi “peggiori critici“, capaci di contestare aspramente il suo lavoro giornalistico.
Chi è Sigfrido Ranucci
Nato a Roma il 22 agosto 1961, sotto il segno della Vergine, si è costruito una valida carriera da giornalista investigativo, autore televisivo e conduttore con un impegno costante nel giornalismo d’inchiesta e sul campo. Dopo la laurea in Lettere con indirizzo storico all’Università La Sapienza di Roma (tesi sul terrorismo in Italia), Ranucci ha mosso i primi passi nel giornalismo collaborando con testate .
Dalla fine degli anni ’80 è entrato stabilmente in Rai, iniziando come collaboratore e poi come giornalista professionista. Al TG3, si è occupato di: cronaca nera, attualità e sport. Poi ha contribuito a trasmissioni sportive e di approfondimento, lavorando al programma “Anni Azzurri“. Per Rai International, Rai News 24 e TG3 Primo Piano (approfondimento del telegiornale), ha coperto eventi mondiali con reportage.
Da inviato ha seguito la situazione nei Balcani durante gli anni ’90, documentando le guerre jugoslave (Bosnia, Kosovo) con servizi sul campo. Inoltre ha coperto conflitti in Ruanda (genocidio del 1994), Somalia, Afghanistan, Iraq e la prima Guerra del Golfo (1991). Nel post-11 settembre 2001, come inviato a New York ha raccontato le conseguenze degli attentati terroristici.
Dal 1997 è entrato nel team di “Report “ su Rai 3, programma fondato da Milena Gabanelli, come inviato speciale. Qui si è specializzato in inchieste su: servizi segreti deviati, traffico di rifiuti tossici (per cui ha vinto il Premio Ilaria Alpi 2008), appalti truccati, evasione fiscale ed influenze straniere. Nel 2017 ha assunto la conduzione del programma d’inchiesta. Inoltre ha scritto libri e vinto riconoscimenti, quali: il Premio Saint-Vincent (2006), il Premiolino (2017), il Premio Internazionale di Giornalismo Civile.
L’attentato nel 2025 contro Sigfrido Ranucci
Il noto giornalista e conduttore di “Report” ha subito un attentato, nella serata di giovedì 16 ottobre 2025, intorno alle ore 22:00, in una zona residenziale di Campo Ascolano. Una località tra Roma e Pomezia, lungo la via Pontina, in una area periferica della capitale.
Dalle prime ricostruzioni, l’auto di Ranucci, di proprietà della famiglia, era stata parcheggiata da sua moglie intorno alle ore 21:40, poco prima dell’esplosione. L’ordigno, probabilmente di natura artigianale, posizionato sotto o vicino al veicolo, è detonato con violenza. La deflagrazione ha causato danni significativi non solo all’auto bersaglio, ma anche a quella della figlia di Ranucci, parcheggiata nelle vicinanze.
L’esplosione ha generato un’onda d’urto che ha coinvolto l’intera palazzina dove abita il giornalista, provocandone danni strutturali. Fortunatamente, non si sono registrati feriti gravi, ma l’episodio ha creato panico tra i residenti. L’esplosione ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e degli artificieri per mettere in sicurezza la zona ed analizzare i resti dell’ordigno.
Ranucci, in dichiarazioni rilasciate immediatamente dopo l’accaduto, ha stimato che per l’attentato hanno utilizzato almeno un chilo di esplosivo, probabilmente di tipo ad alto potenziale come TNT o materiali simili reperibili illegalmente. Il giornalista ha collegato direttamente l’episodio al suo lavoro investigativo. Infatti ha specificato che l’attentato è arrivato a ridosso dell’annuncio dei temi delle nuove inchieste di “Report“, programmate a partire dal 26 ottobre 2025.
Queste inchieste, toccherebbero argomenti sensibili come: corruzione, poteri occulti e possibili intrecci tra politica, criminalità organizzata ed apparati deviati. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Ranucci ha descritto un contesto di crescente pressione ed isolamento personale. “C’è un clima di isolamento e di delegittimazione nei miei confronti, negli ultimi mesi ho ricevuto varie minacce, tutte oggetto di denuncia: mi hanno mandato un proiettile di P38, sono stato pedinato da personaggi identificati dalla mia scorta, sono stato oggetto di dossieraggi anche dall’estero”.
Solidarietà è arrivata da colleghi, politici ed associazioni come Articolo 21 e la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), che hanno condannato l’accaduto come un attacco alla democrazia. L’episodio ha richiamato precedenti attentati a giornalisti, come quelli subiti da Roberto Saviano o Lirio Abbate.
Dove vive?
Nonostante la riservatezza legata a questioni di sicurezza, è emerso che vive con marito e famiglia a Roma, in una zona periferica nella zona sud della Capitale.
Curiosità su Marina, la moglie di Sigfrido Ranucci
– La famiglia ha affrontato sfide legate alle minacce ricevute dal noto giornalista e conduttore, costretto alla scorta per motivi di sicurezza. Questo retroscena critico ha cementato i legami dando forma ad una famiglia unita e riservata.
– Nonostante una vita vissuta con una costante paura, Marina non si è mai allontanata dal marito. Il loro amore nato da un’occhiata casuale, è riuscito a resistere a decenni di minacce, e trasferimenti forzati per sicurezza. Infatti, si è dovuta abituare a routine rigide: auto blindate, controlli costanti e traslochi improvvisi, ma questo ha rafforzato il loro legame, rendendolo un “pilastro” contro le pressioni esterne.
– Dal 2021, la protezione è h24, anche per Marina ed i figli. In un’intervista radiofonica a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, il giornalista ha confessato con ironia: “Mia moglie Marina è abituata, ma a volte mi dice ‘Smettila di fare l’eroe, o finiamo tutti in un film di spionaggio'”.
– Marina, dietro le quinte, ha rappresentato sempre il suo “filtro emotivo”. Di fatto, ha incoraggiato sempre il marito, ed allo stesso tempo è riuscita a riportarlo con i piedi per terra. Ranucci ha infatti dedicato un episodio di “Report“ (indirettamente) alla famiglia. Mentre, nel suo libro “La scelta” (2011) accenna al ruolo di Marina come “ancora” nella sua vita turbolenta.
