Chi è, cosa ha fatto secondo l’accusa e che cosa fa oggi in carcere Massimo Bossetti: la sua storia, dalle origini alla condanna per l’omicidio di Yara Gambirasio.

Massimo Bossetti si trova in carcere a Bollate, detenuto all’ergastolo dopo la condanna definitiva per la morte della piccola Yara Gambirasio, uccisa a 13 anni a Brembate di Sopra (Bergamo). Il caso è diventato oggetto di un film trasmesso su Netflix, e la vicenda ha scosso l’Italia e messo in moto una delle più imponenti macchine investigative che la cronaca ricordi. “Individuato l’assassino di Yara Gambirasio“: così, in un tweet pubblicato nell’immediatezza dell’arresto, l’allora ministro dell’Interno, Angelino Alfano, consegnò all’opinione pubblica un ritratto di “responsabilità” che accese grandi polemiche all’ombra di quella che, secondo alcuni, fu un soffocamento della presunzione di innocenza. Per la giustizia italiana, Massimo Bossetti è Ignoto 1, da anonimo muratore all’opera tra i cantieri di Mapello a omicida freddo, spietato, calcolatore.

Chi è Massimo Bossetti e dove viveva prima dell’arresto?

Massimo Bossetti è in carcere dal 2014 per l‘omicidio di Yara Gambirasio, condannato all’ergastolo in via definitiva con sentenza della Cassazione nel 2018. Inchiodato, secondo l’accusa, da una traccia di Dna – classificata “31 G20” – isolata sugli slip della 13enne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e trovata senza vita il 26 febbraio 2011 in un campo a Chignolo d’Isola. Un indizio di natura genetica che avrebbe condotto al profilo dell’assassino inizialmente indicato come “Ignoto 1” e poi attribuito proprio all’uomo.

Il suo nome completo è Massimo Giuseppe Bossetti, è nato a Clusone (Bergamo) il 28 ottobre 1970 e, al momento dell’arresto, viveva e lavorava come muratore a Mapello (nella stessa provincia del luogo di nascita). Sposato con Marita Comi, dalla moglie ha avuto tre figli e ha una sorella gemella, Laura Letizia. Un profilo da incensurato, poi le manette e la terribile accusa, infine le sentenze di condanna in tutti i gradi di giudizio.

Massimo Bossetti: l’arresto e la condanna

Dopo il ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, il 26 febbraio 2011, è iniziata una serrata caccia all’identità titolare di quella traccia 31 G20 isolata sugli slip della vittima. Un Dna misto che avrebbe restituito il profilo del presunto assassino, “Ignoto 1”, a cui, per mesi, gli investigatori avrebbero cercato di dare un nome e un volto.

L’arresto di Massimo Bossetti è avvenuto 4 anni più tardi. Secondo le indagini, è lui l’autore del delitto. Dopo migliaia di test a tappeto nella Bergamasca, per un risultato che, negli anni successivi, sarebbe diventato terreno del principale scontro tra accusa e difesa. Attraverso le analisi su centinaia di persone si sarebbe scoperto che “Ignoto 1” è nato da una relazione extraconiugale tra Ester Arzuffi, madre di Massimo Bossetti, e Giuseppe Guerinoni, autista di Gorno deceduto nel 1999. E sarebbe proprio quest’ultimo il padre biologico del muratore.

Massimo Bossetti oggi

Cosa fa oggi Massimo Bossetti? A parlarne è stato Claudio Salvagni, uno dei legali del detenuto, a Iceberg, programma in onda su TeleLombardia: “Ha partecipato a due concorsi a livello nazionale, ha scritto una poesia che è stata valutata da una commissione e se non sbaglio è arrivato terzo“. Massimo Bossetti non ha mai smesso di professarsi innocente e ha chiesto una nuova perizia sul Dna e sui reperti. Istanza mai accolta: per i giudici nessuna anomalia capace di inficiare l’esito di indagini e processo.

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ultimo aggiornamento: 5 Novembre 2021 14:37


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