Chi è Arianna Nanni, la figlia di Ilena Fabbri vittima di femminicidio

Chi è Arianna Nanni, la figlia di Ilena Fabbri vittima di femminicidio

Arianna Nanni dopo aver difeso il padre dall’accusa di omicidio della madre Ilena Fabbri, si è costituita parte civile nel processo contro di lui…

Arianna Nanni nonostante la giovane età ha affrontato con dignità e coraggio un trauma profondo, il femminicidio della madre Ilena Fabbri. Dopo il delitto ha dimostrato resilienza nel denunciare e nel ricostruire la verità. Andiamo ad approfondire la sua conoscenza, soffermandoci anche sul dramma familiare che ha scosso la sua vita.

Chi è Arianna Nanni: biografia e carriera

In base alle poche informazioni disponibili su Arianna Nanni, si sa che è nata intorno al 2000 a Faenza, in provincia di Ravenna, e che è la sola figlia di Ilenia Fabbri (46 anni al momento della morte nel 2021) e Claudio Nanni (54enne all’epoca del femminicidio).

Cresciuta in un contesto familiare segnato da tensioni economiche e legali tra i genitori, inclusa una separazione nel 2018 ed una causa di lavoro intentata dalla madre contro il padre per 500.000 euro – poi ridotti a 100.000 – relativi a stipendi non pagati nell’officina di famiglia ec alla vendita di una gelateria – Arianna viveva con la madre dopo la separazione dei genitori.

La sua infanzia ed adolescenza sono state influenzate da frizioni e conflitti familiari. Ma testimoni e lei stessa hanno descritto un legame affettuoso con entrambi i genitori, prima del 6 febbraio 2021, data dell’omicidio di Ilenia.

Non emergono altri dettagli personali su Arianna, né indicazioni su studi universitari completati, impieghi o carriere professionali; al momento del delitto, era una studentessa o giovane disoccupata, focalizzata sulla famiglia.

Vita privata di Arianna Nanni

All’epoca del femminicidio, avvenuto nella loro abitazione a Faenza, Arianna aveva una fidanzata di nome Arianna Massioni, una coetanea di Imola. Un dettaglio emerso durante la ricostruzione dei fatti, in quanto la compagna di Arianna, che era rimasta a dormire in casa quella notte ha assistito all’aggressione. La Massioni si barricò in camera e chiamò la sua compagna al telefono, descrivendo terrorizzata la scena.

Una relazione resa pubblica durante il processo contro il padre, che ha provocato insulti omofobi online da parte di haters che hanno portato ad un procedimento per diffamazione. Non sono emerse informazioni sulla sua vita provata successivamente. In articoli del 2024-2025, si accenna alla relazione con la Massioni, descrivendola come “ex”. Ma già in alcune ricostruzioni dopo il 2021, si menziona una loro rottura.

Il femminicidio di Ilenia Fabbri: delitto e processo

Ilenia Fabbri è morta il 6 febbraio 2021 nel suo appartamento in via Corbara, a Faenza. Le indagini hanno rivelato che si è trattato di un caso di femminicidio, commesso dal sicario Pierluigi Barbieri su mandato dell’ex marito Claudio Nanni, padre di Arianna.

Dopo la separazione, i due ex coniugi hanno continuato a scontrarsi pesantemente, come avvalorato dalla causa di lavoro intentata da Ilenia contro Claudio per 500.000 euro.

Nella ricostruzione del delitto, si è evidenziato che quella mattina, Claudio Nanni passò a prendere Arianna con il pretesto di portarla a Milano per ritirare un’auto come regalo. Un escamotage per creare un alibi, e permettere a Barbieri di entrare indisturbato in casa, dopo avergli fornito le chiavi duplicate.

Arianna, ignara di tutto, sganciò le sicure del portone prima di uscire, facilitando involontariamente l’accesso al killer. In casa era rimasta la fidanzata di Arianna, che assistette all’aggressione. La ragazza sentì Ilenia urlare e colpita, si barricò in camera e chiamò la figlia al telefono, descrivendole terrorizzata la situazione.

Arianna, in auto con il padre, incitò più volte Claudio ad accelerare per tornare a casa. Ma l’uomo mantenne un’andatura lenta, suggerendo alla fidanzata di “lasciarli fare” e di non uscire. Tornata a casa, trovò la madre in una pozza di sangue e ne fu profondamente traumatizzata.

Inizialmente, Arianna difese il padre con forza: “Non può averlo fatto, anche lui ha perso il mondo”. La ragazza ha creduto subito nella sua innocenza, nonostante le prime parziali ammissioni. La figlia dapprima ritenne che la responsabilità del delitto fosse da attribuire pienamente a Barbieri. In seguito, di fronte alle prove schiaccianti, inclusa la confessione di Barbieri ed intercettazioni, cambiò idea, rivalutando criticamente gli eventi e accettando il tradimento paterno.

Così Arianna si costituì parte civile contro sia il padre (mandante) che Barbieri (esecutore materiale), chiedendo 2 milioni di euro di risarcimento come “orfana speciale” per il doppio lutto. Nel processo di primo grado (ottobre 2021), testimoniò in aula davanti a Claudio. Qui si è presentata, indossando una maglietta con la scritta “mental prison” e lanciando occhiatacce al sicario. Espresse il desiderio di confrontarsi con il padre in carcere, richiesta respinta tre volte dal giudice per rischio di inquinamento probatorio, e persino con Barbieri, ma anche queste vennero negate.

Nel gennaio 2023, Claudio Nanni e Pierluigi Barbieri hanno ricevuto la condanna all’ergastolo per omicidio pluriaggravato. Arianna ricevette sostegno dalla Fondazione vittime di reato dell’Emilia-Romagna e dal suo avvocato Veronica Valeriani, che la accompagnò nel percorso di elaborazione del trauma.

Curiosità su Arianna Nanni

– Più volte Arianna ha parlato del suo dolore, sostenendo di aver affrontato una doppia perdita: la morte della madre, ed il venir meno del padre come figura di riferimento.

– Arianna ha raccontato in aula durante il processo contro il padre di aver avuto incubi ricorrenti e di aver sofferto di insonnia. Inoltre ha ammesso di aver fatto ricorso a farmaci per l’ansia perché turbata da un senso di “condanna a vita”.

– La traumatica vicenda ha provocato inoltre in lei avversione per oggetti come sacchi della spazzatura (usati per rimuovere il corpo) e coltelli (ricordandole le foto del delitto mostratele dal pm).

– Alcuni psicologi hanno descritto il suo vissuto come un “cielo da modificare” o da adattarsi, segnato da solitudine e incubi.

– Nel marzo 2021, mentre le indagini sul femminicidio della madre erano ancora in corso, Arianna subì diffamazione online. Due persone, un 49enne ed un altro individuo, pubblicarono su Facebook commenti ingiuriosi accusandola di complicità (“La figlia è complice, ergastolo a lui e alla figlia”, “Non è così limpida”, riferimenti omofobi alla sua fidanzata). Denunciò i fatti, e nel dicembre 2024, il giudice li rinviò a giudizio per diffamazione aggravata. Il processo ha preso il via nel febbraio 2025, presso il tribunale di Ravenna.

– Nel racconto, fatto dai media, del femminicidio della madre, si è sempre dato voce alla sua posizione. Come documentato ad esempio nella puntata di “Amore Criminale”, in onda su Rai Tre, il 25 novembre 2025. In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, si è dedicata la puntata alla vicenza del femminicidio di Ilenia Fabbri, pianificato dall’ex marito.