Chi è Angelica Ippolito, tutto sull’ultima compagna di Gian Maria Volonté 

Chi è Angelica Ippolito, tutto sull’ultima compagna di Gian Maria Volonté 

Negli anni Settanta, il nome di Angelica Ippolito è stato molto in voga, soprattutto in teatro e al cinema. Ma cosa sappiamo sul suo conto? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla nota attrice!

Angelica Ippolito, figlia della terza moglie di Eduardo De Filippo, a partire dagli anni Settanta ha iniziato la sua carriera di attrice, fino ai recenti anni Duemila. Ripercorriamo la sua straordinaria carriera, la vita familiare e quella privata, compreso l’amore durato oltre dieci anni con l’attore Gian Maria Volonté.

Angelica Ippolito, chi è: biografia e carriera

Nata a Napoli l’8 settembre 1944, sotto il segno zodiacale della Vergine, Angelica Ippolito è figlia del geologo e ingegnere Felice Ippolito e della scrittrice abruzzese Isabella Quarantotti, divenuta in seguito la terza e ultima moglie di Eduardo De Filippo. 

Attrice di formazione teatrale, Ippolito ha lavorato a lungo con Eduardo De Filippo, debuttando accanto a lui nel 1975 e interpretando opere come Li nepute de lu sinneco, ’O tuono ’e marzo, Uomo e galantuomo, De Pretore Vincenzo, Gli esami non finiscono mai e Na santarella.

Parallelamente al teatro, ha preso parte a diversi ruoli per il cinema, soprattutto nei generi commedia all’italiana e poliziottesco. 

Negli anni Duemila, Angelica è stata protagonista di diversi film e serie televisive come Il furto del tesoro e Il Commissario Montalbano.

La vita privata

Cosa sappiamo in merito alla sua vita privata? Angelica Ippolito è stata sentimentalmente legata per dieci anni – dal 1984 al 1994 – all’attore Gian Maria Volonté, essendo, di fatto, la sua ultima compagna. 

I due si conobbero sul set del film del 1977, Io ho paura. “Ricordo l’emozione e l’onore di poter recitare con un attore come Gian Maria che, devo dire, mi mise subito a mio agio. Aiutava sempre, in vari modi, gli interpreti che lavoravano con lui. Insomma, mi trovai benissimo e da lì nacque un po’ tutta la nostra storia. Poi dal 1984 abbiamo vissuto insieme, sino alla sua improvvisa scomparsa dieci anni dopo”, ha raccontato l’attrice in una intervista a Il Messaggero

Parlando ancora di Volonté a IlQuotidiano.net, l’attrice ha dichiarato nel 2021: “Era un uomo apparentemente molto serio ma anche spiritoso e simpatico. Gian Maria aveva la facoltà di mettere le persone in condizioni di non mentire e di essere se stesse, anche con piccole provocazioni mai aggressive”.

Chi era Gian Maria Volonté 

Gian Maria Volonté nato a Milano nel 1933 e cresciuto a Torino, è morto nel 1994. Dopo gli esordi in teatro e televisione, ottenne popolarità internazionale nei panni del “cattivo” negli spaghetti western di Sergio Leone.

Successivamente divenne il volto simbolo del cinema d’impegno civile, distinguendosi in opere di Elio Petri, Francesco Rosi e Giuliano Montaldo, che gli permisero di dare vita a personaggi indimenticabili e profondamente legati alla critica sociale e politica del suo tempo.

Dopo un’infanzia difficile, si avvicinò al teatro negli anni Cinquanta, studiando a Roma presso l’Accademia d’arte drammatica. La sua carriera teatrale e televisiva lo portò presto a imporsi come interprete di talento, lavorando con compagnie prestigiose e cimentandosi in testi impegnati e innovativi.

Negli anni Settanta e Ottanta consolidò la sua fama con film come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in paradiso, Il caso Mattei e Cristo si è fermato a Eboli, diventando un punto di riferimento per il cinema politico. 

Negli ultimi anni Volonté lavorò in produzioni internazionali, fino alla morte improvvisa nel 1994 durante le riprese di Lo sguardo di Ulisse.

Le curiosità su Angelica Ippolito

– Tra i suoi legami familiari spiccano anche il filosofo e politico Filippo Masci, suo antenato, e il banchiere ed economista Raffaele Mattioli, parente della madre.

– Nel 1977 ha ottenuto il David di Donatello come miglior attrice non protagonista per il film Oh, Serafina! di Alberto Lattuada.

Eduardo De Filippo, che considerava un padre, tentò di dissuaderla dal fare l’attrice. Lo ha raccontato lei stessa a Il Messaggero: “Quando andai a dirgli che volevo provare a entrare all’Accademia d’Arte Drammatica mi chiese se fossi davvero sicura di voler fare questo mestiere ma mi aiutò a prepararmi. Più in là però mi disse: “Sei veramente brava”. Per me la soddisfazione più grande”.

– E’ molto restia a rilasciare interviste ed è particolarmente riservata.