Diversi bonus per famiglie e imprese finiranno entro il 2025, in quanto il Governo ridisegna le priorità degli incentivi economici.
Con l’approvazione della Legge di Bilancio, diversi bonus che hanno caratterizzato la stagione degli incentivi 2025 non saranno rinnovati. Si chiude così un capitolo che ha inciso sulle scelte di consumo, di investimento e anche sul quotidiano di milioni di cittadini. Cosa cambia per famiglie ed imprese.
Bonus 2025, tutti gli incentivi che non saranno rinnovati nel 2026
L’elenco dei bonus che non saranno rinnovati è abbastanza lungo: tra questi, c’è l’Ecosismabonus, pensato per la riqualificazione delle parti comuni degli edifici, che non sarà prorogato.
Rimane in vigore l’Ecobonus tradizionale, ma con aliquote più basse e differenziate in base alle caratteristiche degli immobili. La stessa sorte tocca al bonus caldaie, finora utile a sostituire gli impianti più inquinanti con modelli ad alta efficienza.
Il 2025 segnerà anche la chiusura del bonus verde, che incentivava interventi su giardini e spazi esterni e di misure più recenti come i crediti d’imposta per l’acquisto di stufe a pellet e per i sistemi di potabilizzazione dell’acqua.
Mobilità, tecnologia e nuove priorità di spesa
Uno dei settori più colpiti sarà quello dei trasporti. Non sarà rinnovato il contributo per le colonnine di ricarica elettrica, che copriva fino all’80% delle spese. Gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche saranno rivisti, ma al ribasso, mentre il bonus carburante da 200 euro per i lavoratori del settore privato non sarà confermato.
A scomparire saranno anche i sostegni legati al mondo digitale: non saranno confermati il contributo per TV e decoder compatibili con i nuovi standard, né il voucher per la connessione veloce, il cosiddetto bonus Internet.
Il Governo ha scelto di concentrare le risorse disponibili su comparti strategici, come le rinnovabili e la transizione ecologica.
