Alessandro Basciano ancora senza braccialetto elettronico: il motivo

Alessandro Basciano ancora senza braccialetto elettronico: il motivo

Le indagini per stalking su Sophie Codegoni sono vicine alla chiusura ma Alessandro Basciano è ancora senza braccialetto elettronico: il motivo.

Il noto deejay ed ex vippone Alessandro Basciano è ancora senza braccialetto elettronico previsto in seguito all’indagine per stalking a carico dell’ex compagna Sophie Codegoni. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa e confermato dal ministero della Giustizia, la mancata applicazione è legata alla carenza di dispositivi disponibili sul territorio nazionale. A causa del boom dei provvedimenti legati al Codice Rosso, la disponibilità dei braccialetti è esaurita e le liste d’attesa si sono allungate. Ma scopriamo che cosa sta succedendo.

Le accuse e la conferma dei divieti

La vicenda è arrivata alla Cassazione, che lo scorso aprile ha confermato il divieto per Alessandro Basciano di avvicinarsi a meno di 500 metri e di comunicare con Sophie Codegoni.

L’ordinanza è stata inizialmente disposta dal Tribunale del Riesame di Milano e accolta dal pubblico ministero Antonio Pansa e dall’aggiunta Letizia Mannella. L’ex gieffino era stato arrestato nel novembre 2023 e successivamente scarcerato, ma la nuova misura è stata confermata.

Intanto le indagini si avviano alla conclusione e poggiano sulla querela depositata nel dicembre 2023 da Sophie Codegoni, che non è mai stata ritirata. Le prove includerebbero messaggi contenenti minacce e insulti, alcuni dei quali riporterebbero anche frasi intimidatorie e parole di morte.

L’ex tronista di Uomini e Donne e ex gieffina aveva ribadito, durante l’audizione, di aver subito atteggiamenti persecutori e gravi intimidazioni.

Alessandro Basciano senza braccialetto: un problema nazionale

L’impossibilità di applicare il braccialetto elettronico ad Alessandro Basciano è legata ad un problema più ampio che si estende in tutta Italia.

Le autorità, attraverso una circolare emanata dal ministero della Giustizia nel maggio scorso, avevano già richiamato l’attenzione sulla necessità di incrementare la disponibilità dei dispositivi e rispettare la quota mensile prevista dal fornitore. Ora non ci resta che attendere i prossimi sviluppi sulla vicenda.