L’artista israeliano Shahak Shapira ha lanciato il progetto Yolocaust contro i selfie al memoriale dell’Olocausto di Berlino…

Ogni giorno fanno visita al memoriale dell’olocausto oltre 10.000 persone: la maggior parte di loro si fa un selfie saltando, andando sullo skate o sulla bici. Comportamenti decisamente irrispettosi che all’artista israeliano Shahak Shapira non vanno giù. Per questo, con il progetto shock Yolocaust ha deciso di usare Photoshop per ritoccare quelle foto e inserire i soggetti dei selfie all’interno del contesto, ovvero i campi di concentramento. Un’idea controversa ma che fa riflettere pensando alle orrende scene di morte che si sono consumate.

«Sono  in una di queste foto e mi pento di avrla caricata su internet. Puoi rimuoverla?».

«Persone che saltano, vanno sulla tavola da skate o addirittura in bici nella struttura – si legge sul sito di Yolocaust – all’interno della quale si trovano le 2711 stele che ricordano i sei milioni di ebrei sterminati».

«Nessun evento nella storia dell’uomo può essere paragonato all’Olocausto», scrive Shahak sul sito invitando i turisti a comportarsi in maniera consona, nel rispetto di un luogo che ricorda lo sterminio messo in atto dai nazisti.

Le immagini scattate dai turisti e combinate con quelle di cadaveri e deportati sono state pubblicate sul sito senza il consenso dei relativi protagonisti, ma pare che non siano in molti ad averne chiesto la rimozione, dichiarandosi pentiti. Nella sezione FAQ del sito, infatti, Shahak concede a tutti l’opzione di essere rimossi dal sito delle vergogne, semplicemente con un’e-mail.

«Ho ricevuto molti commenti positivi anche da parte di chi lavora allo Yad Vashem e persino da alcuni insegnanti, che mi hanno chiesto di poter usare il mio progetto per le loro lezioni», ha detto l’artista parlando con il giornale Haaretz.

Il 28enne Shahak Shapira (Twitter: @ShahakShapira) vive in Germania dall’età di 14 anni e sa bene cosa può causare la follia dei movimenti neonazisti. La notte di Capodanno del 2015 è stato aggredito da parte di un gruppo di giovani intenti a cantare inni antisemita, ai quali aveva intimato di smettere.

Fonte foto: yolocaust.de

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ultimo aggiornamento: 24 Gennaio 2017 11:53


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