Mi autodenuncio: mi manca Simona Ventura. Parola di Domenico Naso, giornalista del Fatto Quotidiano. Ma anche il web sostiene che, con la Ventura, X-Factor avesse una marcia in più.

Le voci si rincorrono da tempo sul web ed orta la conferma arriva anche da Domenico Naso, giornalista del Fatto Quotidiano: ad X-Factor si sente la mancanza della Ventura, ed anche parecchio. Ci piaccia o meno, l’ex regina della televisione conosce il mezzo a menadito e lo padroneggia con una sfacciataggine apprezzabile.

Lo stesso naso afferma:

“Se solo qualche mese fa mi avessero detto che un giorno avrei rimpianto Simona Ventura, probabilmente avrei richiesto un Tso d’urgenza per il mio bizzarro interlocutore. Ma se me lo avessero detto sul serio, oggi avrei dovuto fare visita al mio interlocutore in clinica, chiedendogli umilmente scusa.”

Quando, qualche tempo fa, Sky aveva annunciato che la Ventura non avrebbe più fatto il giudice di X-Factor, la mia residuale componente radical chic aveva esultato:

“Era ora! Adesso il talent di SkyUno avrebbe spiccato il volo nel firmamento della qualità”.

Ebbene, ho compiuto un grave e imperdonabile errore. Ho dimenticato che X-Factor, prima di essere l’appuntamento fisso del giovedì sera della gente che piace e che si scatena su Twitter, è uno show televisivo. E l’ottava edizione, nonostante gli ascolti più che soddisfacenti, non funziona granché. C’è qualcosa che non va nel meccanismo, anche se non riesco ancora a capire cosa.

Di sicuro c’è un cast stanco, a cominciare dal conduttore Alessandro Cattelan, che quest’anno mostra un evidente calo di entusiasmo. Mika, invece, dopo l’exploit televisivo dello scorso anno, non rappresenta più una novità e come giudice, e lo avevamo capito già dalla settima edizione, lascia alquanto a desiderare.

Sui nuovi giudici Victoria Cabello e Fedez va invece fatta una importante distinzione. Il rapper milanese funziona, sia come giudice che come personaggio televisivo. Ha messo insieme una squadra fortissima.

La Cabello, invece, non convince. Non è ancora a suo agio, e non ha capito come si fa il giudice. Forse è semplicemente perché nelle sue precedenti avventure televisive le era stato cucito addosso il “prodotto”. Da Victor Victoria a Quelli che, tutto ruotava attorno al suo piglio un po’ bislacco e a un sense of humour che aveva spazio e modo di strabordare. A X-Factor è un semplice giudice, un caposquadra che deve saper piazzare la zampata televisiva nei pochi spazi standardizzati che ha a sua disposizione. E francamente non è ancora riuscita a farlo. Necessità di un rodaggio o inadeguatezza al ruolo, ancora è da capire. Ma per adesso non va bene affatto.

Perché, dunque, sento una insana mancanza di Simona Ventura? Spesso eccessiva, tendente al trash, strabordante nel suo ego ferito da nobile decaduta del piccolo schermo, SuperSimo aveva comunque il merito di mettere un po’ di pepe nella narrazione televisiva, con tempi perfetti e colpi di scena che facevano bene allo show.

Quest’anno, invece, stiamo assistendo a un programma pieno di tempi morti, senza acuti, con scelte musicali da fighetti. In fondo il confronto tra la Ventura e la Cabello è anche il confronto tra due diversi approcci alla mondanità tipicamente milanese. Simona rappresenta il passato festaiolo, l’Hollywood, la movida cafonal dell’era Mora-Corona; Victoria è invece la frontwoman del sushi bar, di una nuova e più gnegne socialità meneghina, a uso e consumo di chi forse si prende un po’ troppo sul serio e balla pericolosamente sul filo, sospeso tra leggerezza televisiva e pesantezza salottiera”.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 23 Marzo 2015 19:45


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