In provincia di Mantova la città perfetta di Giulio Cesare Gonzaga

Visitare Pomponesco farà rivivere i sogni di gloria, ordine e perfezione che Giulio Cesare Gonzaga coltivò per i suoi possedimenti del Mantovano. Nella strutturazione urbana dell’abitato di Pomponesco rimangono tracce visibili dell’impianto originale del borgo dettato proprio dal Marchese che qui stabilì per un lungo periodo la sua residenza.

Il nome, la storia, i passaggi di mano

Il nome del borgo di Pomponesco deriva dal nome della famiglia Pompea che in epoca romana qui si stabilì, nelle terre che già erano state di Etruschi e Galli. Dal mille in poi Pomponesco passa di mano in mano tra le famiglie più potenti del tempo e del luogo: fu prima degli Este di Ferrara, poi rientrò nei possedimenti del vescovato di Cremona, infine passarono in proprietà ai Gonzaga di Mantova e da questi ultimi al ramo cadetto della famiglia, i Gonzaga di Gazzuolo e Bozzolo. Di tale ramo cadetto faceva parte Giulio Cesare Gonzaga, uomo di grande volontà e sogni gloriosi, che decise di trasformare Pomponesco nella città ideale, in cui avrebbero trovato residenza lui stesso e la sua corte. Sul finire del 1500 Pomponesco si guadagnò il diritto di erigere una propria zecca e di battere moneta.

Visitare Pomponesco alla ricerca dei sogni di Giulio Cesare Gonzaga

La pianta di Pomponesco è rimasta praticamente intoccata fin dal tempo in cui fu tracciata. Il borgo era organizzato a partire dal castello esagonale del Marchese, da cui si dipartivano  due direttrici ortogonali che dividevano l’abitato quattro zone simmetriche. Nel 1700 il castello di Giulio Cesare Gonzaga fu abbattuto dai Francesi e al suo posto sorse la piazza, oggi circondata da costruzioni erette su portici, nelle quali dimoravano una volta i cortigiani e le famiglie più vicine al Marchese. Il palazzo comunale e la chiesa di San Felicita si affacciano su questa stessa piazza, caratterizzandola con le due alte torri svettanti.
Una dei punti di interesse del borgo è il Palazzo Cantoni appartenuto a una facoltosa famiglia ebrea che si era trasferita a Pomponesco per esercitare la propria attività commerciale. Nel cimitero ebraico che si estende nei pressi del Palazzo Cantoni riposa lo scrittore Alberto Cantoni che discende da quella stessa famiglia e che, assieme a Gerolamo Trenti, è una delle personalità culturali di spicco che devono a Pomponesco i loro natali.

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