La donna ha denunciato il coniuge e chiesto la separazione dopo un inferno lungo 30 anni, caratterizzato da numerosi episodi di violenza domestica fisica e verbale.

Costretta a dormire per terra da ben 3 anni, per il semplice fatto che russava. È solo uno dei numerosi episodi di violenza domestica fisica, verbale e psicologica che una donna di Chieti, in Abruzzo, sopportava da ben 30 anni. La vittima ha finalmente trovato il coraggio per denunciare suo marito, chiedendone la separazione. Il quadro fornito dalle indagini è molto chiaro: si tratta di “relazioni domestiche improntato alla unilaterale sopraffazione morale e materiale da parte del marito, che si esprime nella continua denigrazione e umiliazione della moglie, deprivata del proprio ruolo familiare e perfino della propria dignità, nonostante si tratti di persona attiva e autosufficiente”.

Nei verbali compaiono alcune delle terribili frasi pronunciate dal marito, come “adesso faccio un tragedia, tu a stasera ci vuoi arrivare?” oppure “stai zitta, sono bevuto e non sono padrone di me, posso fare qualsiasi cosa“. Anche i casi di aggressione, purtroppo, sono davvero numerosi: “L’uomo le sferrava un calcio alla gamba per il fatto che era tornata tardi dal lavoro e dunque non gli aveva fatto trovare la cena pronta”, si legge negli atti. In un’altra occasione, invece, l’uomo aveva preso a rincorrerla con un attrezzo da giardinaggio terrorizzandola a tal punto che non voleva più rientrare in casa.

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