Siamo davvero consapevoli di ciò che acquistiamo? Molto probabilmente no e il vanity sizing ne è la prova: vediamo cos’è e come funziona.
Molto probabilmente, non avete mai sentito parlare di vanity sizing, oppure non gli avete mai dato troppo peso, eppure è un fenomeno a cui dovremmo prestare tutti più attenzione. Il motivo? Ne va della nostra salute mentale, frustrazione in primis, visto che si tratta di un inganno a cui, volenti o nolenti, siamo sottoposti quotidianamente.
Vanity sizing: cos’è e perché è nato
Sicuramente vi sarà capitato di fare shopping e ritrovarvi ad acquistare una taglia diversa rispetto a quella che indossate solitamente. Se più piccola avrete sicuramente gioito, in caso contrario siamo pronti a scommettere che la frustrazione vi abbia divorato. Siete ingrassati o dimagriti? La domanda è lecita, pure quando l’ago della bilancia segna sempre lo stesso peso. La spiegazione sta tutta nella vanity sizing, un fenomeno che, neanche a dirlo, è nato per influenzare gli acquisti dei consumatori.
Ma cos’è e come va a condizionare lo shopping? Come suggerisce il nome, di mezzo c’è la vanità delle persone che, secondo indagini di marketing e psicologia, sono più propense ad acquistare pantaloni, abiti & Co. quando riescono ad entrare in una taglia socialmente accettata o comunque desiderabile.
Un meccanismo malato? Probabile, ma chi non gioisce quando entra in una taglia più piccola rispetto a quella che indossa solitamente? Nessuno, quanti sostengono il contrario mentono. Ed ecco che il vanity sizing ha trovato un terreno fertile per proliferare in ogni angolo del globo.
Vanity sizing: come influenza gli acquisti?
Le grandi aziende sfruttano il vanity sizing in modo molto semplice: allargano le dimensioni dei capi senza variare la taglia. I consumatori, dal canto loro, sono confortati dall’esibire una “finta” taglia più piccola e, magari, escono da un negozio con più abiti acquistati di quelli previsti.
Questo significa che le persone non si sentono solo confortate e soddisfatte della propria forma fisica, ma sono anche invogliati a proseguire lo shopping. Ergo, i guadagni delle aziende crescono sempre di più. Ovviamente, il vanity sizing si adegua alle fisicità di moda nel periodo storico di riferimento. Oggi, ad esempio, un girovita di 70 centimetri corrisponde a una 42. Negli anni ’80, lo stesso girovita indicava una 44 e andando ancora più indietro nel tempo una 46.
