l lockdown che ha costretto tutti noi a rimanere chiusi in casa ha determinato un inevitabile incremento del traffico Internet, per effetto del quale è diminuita la qualità dei più importanti servizi streaming.

È inevitabile, infatti, che senza poter uscire le persone si siano riversate in Rete, dedicandosi alle videochiamate o divertendosi con i social network, ma soprattutto guardando film e serie tv senza soluzione di continuità. Da Disney+ ad Amazon Video, passando ovviamente per Netflix, i contenuti in streaming hanno rappresentato la soluzione migliore per contrastare la noia.

A fronte di una crescita del traffico tanto consistente, tuttavia, i fornitori di servizi sono stati obbligati a prendere delle precauzioni per prevenire il collasso della Rete. Di conseguenza, si è optato per abbassare la qualità dello streaming. La decisione che si è presa è stata quella di non agire sulla risoluzione ma sul bitrate: ovviamente la speranza è che, a mano a mano che si tornerà alla qualità, questo standard di qualità non rimanga così basso. La scelta di intervenire unicamente sul bitrate ha fatto sì che si potesse concretizzare una transizione di tipo soft, che per altro ha coinvolto solo una parte degli utenti.

Perché ridurre il bitrate

Tanto sotto il profilo commerciale quanto dal punto di vista della diminuzione del flusso dei dati, appare sensata la decisione di non agire sulla risoluzione ma sul bitrate. Se si prendono in considerazione i numeri, infatti, si scopre che la quantità di contenuti in 1080p è decisamente più alta rispetto a quella dei contenuti in 4K: in altri termini, è maggiore la mole di dati che vengono trasmessi in 1080p. se si fosse deciso di ridurre la risoluzione e il bitrate dei contenuti UHD, quindi, il traffico dei dati non sarebbe stato ridotto in misura sufficiente.

Non solo: nel caso in cui Netflix, per esempio, avesse deciso di bloccare lo streaming del 4K, gli utenti con un piano di abbonamento di questo tipo non avrebbero potuto far altro che inoltrare richieste di rimborso.

Il binge watching

Save on energy ha effettuato uno studio dedicato al binge watching nel periodo del lockdown. L’indagine ha preso in esame l’impatto delle produzioni Netflix dal punto di vista ambientale e lo ha messo a confronto con l’equivalente di un viaggio in macchina.

I risultati sono a dir poco sorprendenti: Birdbox, che è stato visto più di 80 milioni di volte, dal punto di vista dell’inquinamento corrisponde all’emissione di più di 66mila tonnellate di anidride carbonica, cioè un viaggio in auto di poco inferiore ai 237 milioni di chilometri.

Guardare la TV
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L’aumento dello streaming in Italia

Nel nostro Paese Netflix a partire dallo scorso 17 marzo ha ottenuto una crescita complessiva degli accessi superiore al 330%, ma numeri simili si rilevano anche per Prime Video, con un aumento di oltre il 260%, e per Disnely+, con un incremento di quasi il 300%.

Ecco perché la Ue ha lanciato ai colossi dello streaming un appello finalizzato a diminuire la risoluzione dei video, così da prevenire il rischio di corto circuiti e di sovraccarichi che si sarebbero potuti verificare nelle infrastrutture di rete.

La questione ambientale

Dal 2013 le emissioni di anidride carbonica riguardanti le tecnologie digitali sono cresciute di 450 miliardi di chili. Basti pensare che appena un paio di anni fa in tutto il mondo la visione di serie tv, film e video online ha prodotto 300 miliardi di chili di anidride carbonica, più o meno le emissioni complessive di uno Stato come la Spagna in un anno intero.

Uno studio effettuato dalla ong Shift Project ha permesso di verificare che le nostre attività al computer o su dispositivi mobili online determinano una quantità di inquinamento più elevata di quella generata da tutta l’industria aeronautica. È sufficiente considerare quanta energia elettrica viene consumata sia per la trasmissione dei dati dai data center che per la fruizione vera e propria.

Ma ovviamente al di là dello streaming in tempo di quarantena è bello recuperare anche una fruizione tradizionale della televisione, magari in compagnia di tutta la famiglia. A proposito, che cosa c’è stasera in tv? Scopri qui tutta la programmazione di film e programmi tv sui canali digitali e satellitari che andranno in onda questa sera.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 6 Maggio 2020 9:47


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