A maggio Longanesi pubblicherà “Un’idea di destino”, la raccolta dei diari che Tiziano Terzani tenne a partire dal 1984. 

Un’idea di destino”. Sarà questo il titolo dei diari di Tiziano Terzani che, raccolti in un volume,  Longanesi darà alle stampe nel prossimo mese di maggio.

Quando, dieci anni fa, il 28 luglio del 2004, Tiziano Terzani «lasciò il suo corpo», nelle persone che l’hanno sempre amato, ma anche nei suoi appassionati lettori, c’era la certezza che il suo spirito non sarebbe mai potuto svanire. Le pagine selezionate dalla moglie Angela Terzani Staude e dal biografo Alen Loreti ne saranno un ulteriore testimonianza.

I lettori non si troveranno a sfogliare appunti sparsi e riordinati ma un vero e proprio diario raccolto con regolarità da Tiziano Terzani a partire dal 1984. «Tiziano ne aveva in mente la pubblicazione» ne è certa la moglie Angela. Dentro questi testi inediti si respira la sofferenza di chi, nel momento in cui scriveva le sue corrispondenze, o anche i libri che nel frattempo aveva iniziato a pubblicare, era costretto a una sorta di autocensura. Terzani non poteva dire tutto quello che avrebbe voluto. Quei non detti di allora sono ora un grande regalo per noi lettori di oggi.

Una miniera incredibile di informazioni per chi volesse conoscere l’impatto iniziale di quel fenomeno, trent’anni fa solo all’inizio, ma che ora ne siamo consapevoli ci ha cambiato le vite, che va sotto il nome di globalizzazione. Chi aveva la vista abituata a osservare, e Tiziano Terzani in questo era un maestro , era già riuscito a rintracciarne i primi segni in quel grande magma che è l’universo asiatico da lui tanto amato.

Nel 1980 Tiziano Terzani apre personalmente la redazione di Der Spiegel, il giornale che per primo aveva creduto nelle sue potenzialità, a Pechino. Racconterà la Cina sino al 1984 quando verrà arrestato per “crimini controrivoluzionari”. Dopo un mese sarà espulso. A Hong Kong Tiziano Terzani comprerà un computer :« Fu tra i primissimi corrispondenti a Pechino ad averlo, lo teneva all’insaputa delle autorità. Tiziano aveva una grafia bellissima ma spesso incomprensibile a lui stesso, e cominciò a conservare i suoi diari grazie a quella macchina, mentre prima dell’84 al massimo segnava qualcosa su quaderni. Il computer fu una liberazione. Non ha mai smesso. A volte persino le lettere che mi scriveva erano in realtà pagine di diario» così la moglie in un’intervista rilasciata recentemente al Corriere.

In quel diario che presto potremo tenere tra le mani Tiziano Terzani annoterà minuziosamente tutti i fatti che precedettero la sua cacciata, dettagli sino ad ora sconosciuti.

Dopo la Cina verrà il Giappone descritto nelle sue trasformazioni dal 1985 al 1990. Nel 1991 Tiziano Terzani che si trova al confine tra Cina e Unione Sovietica verrà sorpreso dalla notizia del golpe contro Gorbačëv. Con ogni mezzo raggiungerà Mosca e assisterà in diretta al crollo dell’impero comunista. Saranno poi i grandi viaggi, sempre senza mai prendere un aereo, per evitare la profezia di un indovino indiano, da qui il libro che lo consacrò al grande pubblico “Un indovino mi disse”.

Il 1996 è l’anno della pensione, Tiziano Terzani lascia Der Spiegel dopo 25 anni di lavoro e oltre 200 reportage. Nella primavera successiva scoprirà la sua malattia. Non si lascerà abbattere, inizierà le cure e il cancro l’affronterà come un altro scoop, come un nuovo fenomeno da indagare e capire. Sull’Himalaya scoprirà un nuovo “universo” dove isolarsi per cercare nel profondo se stesso e trovare nuove energie.

L’11 settembre e la guerra in Afghanistan raggiungono Tiziano Terzani. Come per la sua collega conterranea Oriana Fallacci, queste notizie gli daranno nuovi stimoli. Da cronista di razza, qual è, non può disertare. Da freelance, come agli inizi, racconterà un mondo risvegliatosi bruscamente dall’illusione di chi voleva far credere che la Storia, quella con la “S” maiuscola sarebbe finita con la “pax americana”.

La malattia, ormai compresa, fa il suo corso. Tiziano Terzani riuscirà ancora a completare la sua ultima fatica “Un altro giro di giostra”: un‘analisi sulla malattia e la medicina, sull’incapacità dell’uomo contemporaneo di accettare l’inevitabile.

Tutto questo, gli ultimi vent’anni di una vita eccezionale, li ritroveremo quindi presto nelle librerie.

Sicuramente rimarremo ancora una volta impressionati dalla capacità di Tiziano Terzani di leggere con almeno un ventennio di anticipo alcuni dei fenomeni di cui i più solo ora si rendono conto.

«Il momento in cui Tiziano tiene i diari con minore assiduità sono gli anni giapponesi, dopo la Cina, quando, ancora sotto choc per l’espulsione, si ritrova in un Paese che percepisce come iperoccidentalizzato, lontano dall’anima asiatica. A Tokyo  Tiziano aveva intravisto il destino di tutti: non poteva essere sereno e dunque scrivere con l’intensità che poi seppe ritrovare» così ancora la moglie Angela al Corriere.

Andrea Formagnana.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2022 9:34


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