La 13enne Yara Gambirasio era già agonizzante nel campo di Chignolo d’Isola quando il furgone di Bossetti è stato filmato davanti alla palestra ed il giallo si infittisce

Sempre più intricato il caso relativo all’omicidio di Yara Gambirasio. La richiesta di chiusura indagini è stata presentata con allegati prove del dna, filmati ed intercettazioni.

Resta il fatto che la prova certa che Massimo Giuseppe Bossetti abbia ucciso Yara Gambirasio non c’è e non c’è mai stata, ma ci sono tanti indizi difficili da contestare che vedrebbero il muratore Bossetti come l’unico colpevole della morte della tredicenne amante della ginnastica.

E se tutti gli indizi raccolti darebbero oggettivamente contro al muratore (dalle tracce dei leggins trovate sul furgone a quelel addosso al corpo di Yara), c’è un fatto che gli inquirenti non riescono a spiegarsi e che complica ancora di più la situazione.

Una telecamera avrebbe ripreso proprio la sera del 26 novembre del 2010 il furgone del muratore, quando invece Bossetti avrebbe atteso la 13enne fuori dal centro sportivo per approfittare di lei. Ma tra i tanti passaggi nei pressi della palestra ce n’è uno che gli inquirenti non sanno spiegare e per il quale Bossetti non ha mai fornito una spiegazione. La telecamera di un benzinaio, riprende il furgone del muratore alle 19.51.

Alle 19.30 Yara era nel campo di Chignolo, agonizzante. Per tornare a casa Bossetti avrebbe dovuto fare questo percorso, 7,4 chilometri. Invece il muratore sarebbe passato da Brembate come mostrano i percorsi evidenziati più volte nelle cartine e nelle ricostruzioni realizzate. Bossetti ha allungato di 6 chilometri, facendo una strada completamente diversa.

Massimo Bossetti però continua a trincerarsi dietro ad una schiera di “non so, non ricordo” che non fanno altro che complicare la sua situazione.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 4 Marzo 2015 15:53


Nuova intercettazione nel caso Elena Ceste inchioderebbe il marito

Reality sulla vita di Claudia Galanti? Lei ha detto no