L’organizzazione «Terres des hommes» ha ideato una bambina virtuale di 10 anni: si chiama Sweetie ha le fattezze di una filippina e in due mesi ha permesso di identificare mille pedofili

Sweetie in due mesi è riuscita a permettere l’identificazione di mille adulti pronti a pagare bambini nei paesi in via di sviluppo per prestazioni sessuali in webcam.

Il primo che ha portato in tribunale è Scott Robert Hansen, australiano, condannato, a ottobre dello scorso anno, a due anni, per aver indotto una minore a compiere atti sessuali.

La piccola virtuale si chiama Sweetie, ha gli occhi scuri, a mandorla, e somiglia a una bimba filippina di dieci anni.

Frequenta le chat pubbliche: gli uomini sono i più svariati. Qualcuno le offre regali, qualcuno parla solamente, altri invece le chiedono di spogliarsi davanti alla webcam. In poco tempo Sweetie è stata abbordata da oltre 20 mila utenti da tutto il mondo.

Si tratta di uomini che non hanno capito che Sweetie è solo un’esca, una bambina virtuale creata proprio per scovare i pedofili che cercano di contattare i bambini via internet.

Sweetie altro non è se non un esperimento di «Terres des hommes», un’organizzazione a difesa dei diritti dei minori, con sede ad Amsterdam.

Sweetie ha l’aspetto di una piccola filippina proprio perché i pedofili occidentali cercano soprattutto i bambini originari dei Paesi poveri, dove le maglie dei controlli delle autorità sulla rete e sui crimini via internet sono meno strette.

Secondo l’organizzazione olandese una trovata come quella di Sweetie può essere molto utile per individuare i pedofili.

L’associazione «Terres des hommes» ha lanciato anche una petizione perché il metodo Sweetie sia adottato dalle autorità internazionali, per una lotta sempre più efficace contro la pedofilia.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2022 9:26


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