Riscatto della laurea, la novità da 900 euro annui: cosa c’è di vero

Riscatto della laurea, la novità da 900 euro annui: cosa c’è di vero

In Parlamento una proposta per ridurre il riscatto laurea a 900 euro l’anno, ma non è ancora legge. Cosa c’è da sapere.

Negli ultimi giorni, ha suscitato grande interesse la notizia secondo cui sarebbe possibile riscattare gli anni universitari con una cifra estremamente ridotta, pari a circa 900 euro per ogni anno di studio. La prospettiva ha inevitabilmente richiamato l’attenzione di lavoratori e giovani laureati che guardano da tempo al riscatto come ad un’opportunità per anticipare l’uscita dal lavoro ed aumentare i contributi previdenziali. Tuttavia, la realtà è più complessa e richiede alcuni chiarimenti fondamentali. Cosa c’è da sapere in merito.

La proposta in Parlamento: 900 euro per ogni anno accademico

L’ipotesi di un riscatto della laurea a costi contenuti non è ancora legge, bensì un disegno di legge in discussione in Parlamento. La proposta riguarda – in particolare – il comparto istruzione e ricerca, ossia insegnanti, ricercatori e personale universitario.

corona di alloro laurea

Il meccanismo previsto si baserebbe sull’applicazione di un’aliquota del 5% sulla retribuzione minima. In termini pratici, ciò comporterebbe un costo annuo di circa 800-900 euro per ogni anno accademico riscattato.

Ad esempio, una laurea magistrale quinquennale verrebbe a costare poco più di 4.500 euro, ben lontana dalle cifre attuali che si aggirano intorno ai 6.000 euro per anno con la formula agevolata oggi prevista.

È bene precisare che si tratta solo di un progetto di legge: fino a quando non arriverà l’approvazione definitiva, restano validi i criteri già in vigore.

Il riscatto della laurea oggi: regole, costi e opportunità

Al momento, il riscatto della laurea è una facoltà già prevista dall’ordinamento e gestita dall’INPS e consente di trasformare gli anni di studio legale in periodi contributivi utili ai fini pensionistici, sia per dipendenti, sia per autonomi. Sono riscattabili i corsi di laurea, i diplomi di specializzazione e i dottorati, ma non gli anni fuori corso.

Il costo varia a seconda del sistema previdenziale. Per gli anni successivi al 1996, l’onere è calcolato applicando l’aliquota contributiva al reddito di riferimento.

Per i periodi precedenti, invece, si utilizza il criterio della riserva matematica, legato all’incremento della pensione. Esiste, inoltre, il cosiddetto riscatto agevolato, introdotto per chi ha contributi esclusivamente nel sistema contributivo, con un importo medio di circa 6.100 euro per anno.

Un aspetto importante, infine, è la possibilità di rateizzare i pagamenti e dedurre integralmente le somme dal reddito ai fini fiscali.