Scopri come propagare un’orchidea in modo da averne sempre con te senza doverti più preoccupare di acquistarle.

Le orchidee sono tra i fiori più belli ed apprezzati, tanto che è sempre un piacere tenerle in casa.
Quel che non tutti sanno è che ci sono delle tecniche per poterle moltiplicare.
Un modo per far vivere per sempre la propria piantina evitando al contempo di doverne acquistare di nuove. Scopriamo quindi come propagare un’orchidea in modo naturale e, sopratutto, semplice.

Orchidea: come propagarla con le talee

Se si desidera propagare un’orchidea si può agire in diversi modi.

orchidee

La prima cosa da fare è quindi quella di trovare quello che si sente più affine e metterlo in pratica.
Uno tra più usati è senza alcun dubbio quello con talea.
Per farlo si inizia tagliando lateralmente dei punti nel tronco dell’orchidea che daranno appunto vita alle talee.
Una volta sbocciate queste andranno prese e piantate in un terreno umido intorno al quale andrà costruita una sorta di serra.
A questo scopo si possono usare sia una bottiglia di plastica che un sacchetto. Ciò che conta è che l’ambiente adatto sia idoneo alla crescita della nuova piantina.
Quando il gambo piantato mette su radici si possono quindi piantare le talee e curarle in attesa di vedere sbocciare l’orchidea.

Moltiplicazione dell’orchidea con keiki: ecco come fare

Un altro metodo noto per essere piuttosto semplice riguarda la propagazione dell’orchidea a partire dai keiki. Questi sono delle piantine che nascono sull’orchidea e che possono dar vita ad un’orchidea praticamente identica a quella dalla quale sono nati. Per farlo basta infatti piantarla nello stesso vaso e attendere che cresca di qualche centimetro. Una volta cresciuto lo si potrà piantare in un nuovo vaso e godere a pieno della sua bellezza.

È bene ricordare che affinché crescano sane e rigogliose le orchidee vanno bagnate solo quando sono ormai del tutto asciutte. Per questo motivo è importante curarle sempre con attenzione, osservarle per bene e non darsi dei giorni fissi per annaffiarle. In genere, si tratta comunque di piantine che, salvo condizioni particolari, richiedono acqua circa due volte al mese.

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