Malattie vascolari, cancri, ipertensione, diabete ed obesità: questi i danni causati dall’assunzione alimentare di carne. Il Professore Umberto Veronesi lo dichiara da anni: “Attenti all’alimentazione innesca i tumori più del fumo, la prevenzione riduce i decessi più della medicina e comincia a tavola”.
“I dati sul cancro al colon dimostrano che è quasi inesistente nei paesi a dieta priva di carne. Mangiare carne fa male, è cancerogena.”
Lo dice Umberto Veronesi, il direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia. L’oncologo ha spiegato che ad innescare il tumore sono nel 35% dei casi le cattive abitudini alimentari (carne in primis), seguono il tabacco (30%), le infezioni virali (10%), i fattori riproduttivi (7%), l’attività lavorativa e l’inquinamento (4%).
Dallo studio “ meat intake and mortality” pubblicato nel 2009 negli Stati Uniti sul bimestrale “ Archives of internal medicine” le conclusioni sono state che consumare carne lavorata, comunque di provenienza industriale, eleva il rischio di morte per tumore e malattie cardiache.
La Food and Drug Administration americana conferma:
“Chi consuma più di 80 grammi quotidiani di carne alza di 8 volte il rischio di tumori allo stomaco ed all’intestino, oltre che alla prostata per gli uomini ed al seno per le donne”.
Il World Cancer Research Fund (WCRF) e l’ American Institute for Cancer Research sottolineano come vi sia una chiara evidenza che la carne rosse e la carne lavorate siano causa di cancro al colon ponendo come obiettivo per la salute pubblica un consumo medio di 300 gr. a settimana (43 gr. al giorno) , e di evitare in modo assoluto carni processate, come pancetta, prosciutto, salame, salsicce, carne in scatola, ecc.
Lo studio effettuato dalla Oxford University – Unità cardiologica della Cornell University (ottobre 2010):
”Diminuendo il consumo di carne si eviterebbero, soltanto in Inghilterra, 31 mila morti per malattie cardovascolari, 9 mila per cancro e 5 mila per ictus ed il servizio sanitario (inglese ndr) risparmierebbe almeno 1,3 miliardi di euro; con l’eliminazione totale del consumo di carne le cifre aumenterebbero ancora di più“ .
Il cittadino britannico medio consuma 125 kg di carne l’anno, l’italiano medio intorno ai 92 kg l’anno. La ricerca della Oxford University ha calcolato quello che avverrebbe diminuendo il consumo a 11 kg l’anno ( 31 gr. giornalieri): si eviterebbero 45.361 morti.
Emanuela Bertolone.
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