L’attore Philip Seymour Hoffman premio Oscar per l’interpretazione di Truman Capote, trovato senza vita da un amico a soli 46 anni.

Philip Seymour Hoffman, l’attore che seppe portare sul grande schermo lo sfaccettato personaggio di Truman Capote,  non c’è più. Se ne è andato in una domenica mattina nel suo appartamento  newyorchese del West Village.

Sui gradini grigi di quella casa un uomo ha lasciato una rosa rossa. Quale meglio di questo contrasto visivo sa rappresentare la complessa personalità di Hoffman?

L’attore è stato trovato morto nel bagno al quarto piano del suo appartamento. Secondo la polizia di New York sarebbe stata una overdose di eroina la causa del decesso. Hoffman, come l’autore di A sangue freddo che nel 2006 gli fece vincere gli Academy Award e l’Oscar, aveva in passato avuto seri problemi di droga. Appena la scorsa primavera si era fatto ricoverare per una decina di giorni in una clinica di riabilitazione. In un un intervista rilasciata ai giornali Hoffman dichiarava: «Ero caduto dal carro».

A scoprire il suo cadavere, a metà mattinata, un amico che non era riuscito a raggiungerlo telefonicamente. Nel braccio la siringa ancora, apparentemente infilata, vicino fiale contenenti eroina.

Incredula Mimi O’Donnel, celebre costumista, a cui Hoffman era legato  sentimentalmente da molti anni. Da quel legame sono nate due bambine di otto e sei anni ed un maschietto di dieci.

Hoffman era stato visto da alcuni conoscenti in strada quella stessa mattina e nulla lasciava presagire in lui quello che poi sarebbe accaduto.

Quando la notizia ha iniziato a diffondersi una piccola folla si è radunata sotto casa al numero  35 di Bethune Street, tra di essi l’uomo con la rosa rossa, quasi un personaggio uscito da uno dei numerosi film interpretati dal grande attore.

Hollywood è sotto shock. Il cinema internazionale perde forse il più grande interprete della nuova generazione, premio Oscar per il già citato A sangue freddo, Coppa Volpi a Venezia per The Master. Nato 46 anni fa in una famiglia della middle class nello stato di New York, Hoffman aveva sfondato negli anni Novanta con film come Happiness, Boogie Nights (1997), The Big Lebowski (1998), Magnolia (1999) e The Talented Mr. Ripley (1999).

Hunger Games resta il suo ultimo film. Tra poche settimane Hoffman avrebbe dovuto tornare in Europa impegnato in un nuovo set. Un viaggio che non farà più, un’interpretazione che non potremo più applaudire.

Andrea Formagnana.

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ultimo aggiornamento: 3 Febbraio 2022 9:53


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