Scopriamo cosa significa l’espressione “rendere pan per focaccia”: un modo di dire che esprime il ribattere un torto con un altro torto (più o meno forte).
Tra i proverbi e modi di dire italiani più ricorrenti per indicare la risposta a un’offesa con un’offesa – come “occhio per occhio” o “pagare con la stessa moneta” – c’è l’espressione “rendere pan per focaccia”. Questo detto suggerisce l’idea di reciprocità, ma spesso con un’accezione vendicativa (dunque negativa): restituire un danno con un altro danno. Ma qual è la sua origine? E in quali contesti si usa oggi?
- Origine: dalla tradizione popolare e dalla lingua latina
- Quando si usa: per esprimere ritorsione, rivalsa o reciprocità negativa
“Rendere pan per focaccia”: l’origine del detto
L’espressione “rendere pan per focaccia” appare documentata in testi medievali e rinascimentali e si pensa abbia radici anche nell’antichità classica.
Una versione dell’origine afferma che nei tempi passati, chi aveva ricevuto in prestito della farina (o del pane), magari dal vicino, restituiva non delle focacce pregiate, ma del pane semplice, più grezzo, ovvero “pan” anziché “focaccia”. In questo senso il detto avrebbe avuto originariamente una connotazione di reciprocità, ma magari con una piccola sfumatura di disuguaglianza nel valore del ricambio.
Un’altra ipotesi è rintracciabile nel mondo latino e romano, con locuzioni affini come par pro pari referre o par pari hostimentum dare, che esprimevano l’idea di rispondere “pari per pari”, ovvero restituire il torto subìto con una misura equivalente.
Nella letteratura italiana, l’espressione compare nel Decameron di Boccaccio: nell’ottava novella dell’ottavo giorno, la moglie di Zeppa dice alla moglie di Spinelloccio: “Madonna, voi m’avete renduto pan per focaccia”.
In Dante, nel Canto XXXIII dell’Inferno, si trova una forma arcaica simile: “… riprendo dattero per figo”, dove “dattero per figo” svolge una funzione analoga alla vendetta del “pan per focaccia”.
Con il passare del tempo, l’espressione ha perso la possibile valenza neutra o sociale e ha assunto in gran parte un senso figurato più forte: vendicarsi, rispondere con durezza.
L’uso moderno del modo di dire
Oggi “rendere pan per focaccia” è utilizzato per descrivere situazioni in cui qualcuno risponde a un torto subito con un gesto corrispondente — spesso con maggiore durezza o asprezza.
Esempi d’uso:
- Dopo che il collega ha parlato male di lei, Anna ha deciso di rendergli pan per focaccia: ha svelato un suo piccolo errore.
- Se mi critichi senza motivo, ti renderò pan per focaccia e non starò a guardare.
- In una discussione politica, l’uno accusa l’altro di aver “reso pan per focaccia” con attacchi personali.
L’espressione porta con sé un piglio forte, e spesso è usata con tono critico o ironico – indica non solo la reciprocità, ma una risposta fatta con volontà di provocare o restituire il colpo.
In contesti scherzosi può essere usata meno severamente, ma il suo senso centrale resta: reagire con la stessa moneta (o peggio) al torto subito.
In inglese un’espressione che ha un senso affine è “tit for tat”, ovvero “colpo su colpo”, sebbene non catturi completamente la connotazione “culinaria” del detto italiano.
