Perché si dice “arrampicarsi sugli specchi”: un’espressione che racconta la fatica (quasi inutile) di difendersi a tutti i costi.
Tra i modi di dire più usati per indicare chi tenta di giustificarsi senza successo – insieme a “cadere dalle nuvole” o “fare buon viso a cattivo gioco” – c’è l’espressione “arrampicarsi sugli specchi”. Una locuzione usata per descrivere chi si affanna in argomentazioni improbabili e poco credibili. Ma da dove deriva questo curioso e scivoloso modo di dire?
- Origine: l’impossibile impresa di aggrapparsi al liscio.
- Quando si usa: per indicare tentativi disperati di giustificarsi o uscire da situazioni scomode.
“Arrampicarsi sugli specchi”: l’origine dell’espressione
L’origine del detto è figurata e nasce da un’immagine volutamente paradossale: provare ad arrampicarsi su uno specchio, superficie per definizione liscissima e inafferrabile, è un’azione destinata al fallimento. Questa immagine rappresenta chi, pur di difendersi o giustificare un comportamento discutibile, si aggrappa a qualsiasi argomentazione, anche se inverosimile, assurda o incoerente.
L’espressione è documentata nell’uso italiano già dal XX secolo e ha trovato larga diffusione anche grazie al linguaggio giornalistico, televisivo e satirico. Il senso è chiarissimo: chi si “arrampica sugli specchi” è in evidente difficoltà, ma invece di ammettere l’errore, preferisce aggrapparsi a scuse labili o contraddittorie.
L’uso moderno del proverbio
Nel linguaggio contemporaneo, “arrampicarsi sugli specchi” viene usato soprattutto in contesti polemici o ironici, quando si vuole sottolineare l’inconsistenza di una difesa. Può riferirsi a un politico che cerca di giustificare un errore, a una persona colta in fallo che inventa scuse, o a chi cambia discorso pur di non ammettere un torto.
È un modo di dire estremamente visivo, che si presta bene anche alla comunicazione digitale e ai meme: un modo per sottolineare, spesso con sarcasmo, quanto una giustificazione suoni pretestuosa, ridicola o poco credibile.In altre lingue non esiste un’esatta traduzione di questa espressione, ma il concetto è simile a idiomi come “to clutch at straws” in inglese (aggrapparsi ai fili di paglia), che esprime una disperata ricerca di appigli per salvarsi in una situazione compromessa.
