Bussare sul legno per scacciare la sfortuna: da dove nasce questa curiosa usanza e perché ancora oggi la compiamo quasi istintivamente.
Da secoli l’essere umano cerca di tenere lontana la sfortuna con gesti e simboli propiziatori, molti dei quali sono entrati a far parte della vita quotidiana. Spesso sono legati a simboli naturali come il ferro o il legno. Tra i più celebri c’è il gesto di bussare sul legno – o “toccare ferro”, nella sua variante italiana – usato per esorcizzare la malasorte o scongiurare l’arrivo di eventi negativi dopo aver pronunciato una frase troppo ottimista o “da jella”. Ma da dove viene questa credenza e come si è diffusa nel mondo?
- Origine: antiche credenze pagane.
- Quando si usa: per allontanare la sfortuna o non “portarsela addosso” dopo un’affermazione positiva.
L’origine del gesto di bussare sul legno
Secondo gli studiosi, il rito di bussare sul legno affonda le sue radici nelle antiche civiltà pagane, dove gli alberi – e in particolare il legno – erano considerati abitati da divinità o spiriti protettori. Toccare il legno di un albero significava quindi invocare la benevolenza di questi spiriti, chiedendo protezione o ringraziandoli per la fortuna ricevuta.
Nella tradizione celtica, ad esempio, gli alberi erano sacri e simboli di connessione tra il mondo umano e quello divino. Bussare dolcemente sul tronco rappresentava un modo per risvegliare l’attenzione degli spiriti buoni e tener lontani quelli malevoli.
Con il passare dei secoli, il gesto è stato reinterpretato in chiave cristiana: bussare sul legno avrebbe poi assunto un significato legato alla Croce di Cristo, vista come simbolo di salvezza e protezione. Da qui la sua diffusione in diversi Paesi europei, compresa l’Italia.
Quando si usa
Nella quotidianità, bussare sul legno si fa di solito dopo aver pronunciato una frase che “sfida la sorte”, come ad esempio “non mi sono mai ammalato quest’anno” oppure “va tutto alla perfezione”. È un modo ironico, ma profondamente radicato nella tradizione, per evitare che una dichiarazione troppo positiva “attiri” l’opposto.
Il gesto può essere compiuto fisicamente – battendo due o tre colpi leggeri sul tavolo o su qualsiasi superficie di legno – oppure solo menzionato (“tocchiamo legno!”), a metà tra scaramanzia e abitudine collettiva.
Un rito che resiste nel tempo
Nonostante il progresso e il diffondersi di una mentalità più razionale, bussare sul legno resta uno dei gesti più longevi della nostra cultura. È un piccolo rito quotidiano che unisce antiche paure e spiriti pagani, tradizioni cristiane e ironia moderna.
Infondo, continuare a bussare sul legno significa ammettere – anche solo per un istante – che un po’ di mistero e magia fanno ancora parte della nostra idea di fortuna.
