Cambieranno gli importi delle pensioni a partire dal 2026, in base a nuovi scaglioni e rivalutazione: cosa bisogna sapere.
Nel 2026, i pensionati italiani potranno contare su un nuovo adeguamento degli assegni mensili, pensato per difendere il potere d’acquisto. Dopo anni segnati da forti oscillazioni dei prezzi, l’INPS si prepara ad introdurre un meccanismo di rivalutazione che tenga conto della variazione dell’’’inflazione e, allo stesso tempo, della sostenibilità del sistema previdenziale. Scopriamo, dunque, cosa cambierà a partire dall’anno nuovo.
Pensioni 2026, come funziona la rivalutazione
Dal 1° gennaio 2026 scatterà la nuova perequazione automatica delle pensioni. Si tratta di un aggiornamento periodico che ricalcola l’importo degli assegni sulla base dell’andamento dei prezzi registrato dall’ISTAT nell’anno precedente.
Il tasso previsto, secondo le stime più recenti, si aggira attorno all’1,5%, valore più contenuto rispetto ai picchi registrati negli anni passati ma comunque imporante per le tasche dei pensionati.
Il sistema continuerà ad essere strutturato su più scaglioni. Chi percepisce una pensione fino a quattro volte il trattamento minimo INPS – circa 2.413 euro lordi al mese – beneficerà della rivalutazione piena, pari al 100%.
Per chi si colloca nella fascia successiva, compresa tra quattro e cinque volte il minimo, la percentuale scenderà al 90%, mentre chi supera tale soglia riceverà un adeguamento pari al 75%.
Tutela del potere d’acquisto e prospettive future
Con l’aumento del costo della vita, soprattutto per beni e servizi essenziali, la rivalutazione rappresenta uno strumento indispensabile per evitare che gli assegni perdano valore reale.
La stessa INPS ha sottolineato che il nuovo sistema sarà accompagnato da controlli più veloci e da conguagli tempestivi, in modo da correggere eventuali differenze legate ai dati ISTAT definitivi.
Oltre alle pensioni previdenziali, gli adeguamenti interesseranno anche alcune prestazioni assistenziali, in modo da tutelare anche le categorie più vulnerabili e fragili del Paese.
