Scoperto l’interruttore nel nostro cervello per placare paure, ansie e fobie.

Paure, ansie e fobie, ora possiamo attivare l’interruttore nel nostro cervello per gestirle. La scoperta arriva dal team di ricercatori americani del Cold Spring Harbor Laboratory che ha scoperto nei topi come agisce un nuovo meccanismo (e il suo ricordo) che sopraggiunge quando si scatena il terrore. Lo studio, pubblicato su ‘Nature’, fa nuova luce sui processi alla base dei disturbi d’ansia.

Secondo i ricercatori la paura è ‘codificata’ all’interno dei circuiti neuronali poiché

“viene memorizzata in una specifica regione del cervello, l’amigdala centrale – spiega Bo Lì, autore dello studio – e attivata da una molecola già conosciuta, il Bdnf (Brain-derived neurotrophic factor)”.

Naturalmente si parla di traumi e fobie importanti, in grado di innescare modificazioni ormonali e fisiche tali da bloccare una persona, farla star male, attivare meccanismi di difesa ingiustificati.

A indagare su questi fattori neurotrofici per prima fu il premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini.

Ruolo centrale in questo processo di gestione delle ansie è svolto dall’ amigdala: vediamo insieme come.

Il sistema memorizza il pericolo avvertito da tutti e cinque i sensi, lo elabora e innesca le contromosse, ad esempio ci permette di distinguere se l’auto che sta arrivando rischia di investirci o non rappresenta un pericolo. Questa funzione è svolta dalla amigdala, mentre invece il talamo svolge il ruolo di ‘pannello di comando’.

Amigdala e talamo sono situati dell’area della corteccia cerebrale preposta all’interpretazione dei dati e  all’innesco delle reazioni.

Gli scienziati hanno notato che l’amigdala centrale è governata a sua volta da un gruppo di neuroni che formano il nucleo paraventricolare del talamo (Pvt), una regione del cervello estremamente sensibile alle sollecitazioni e che agisce come un sensore sia alla tensione fisica sia a quella psicologica.

Amigdala e talamo sono legate da messaggeri chimici, molecole chiamate Bdnf (Brain-derived neurotrophic factor), note per essere implicate nei disturbi d’ansia.

Le Bdnf sono fattori di crescita che svolgono un ruolo importante nello stimolare la nascita di nuovi neuroni e di nuove connessioni tra questi. Secondo Bo Lì potrebbero diventare presto il bersaglio di nuovi farmaci per il trattamento dell’ansia e delle fobie.

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ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2015 16:34


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